Tipologie di magnesio: quale scegliere?

 

Il magnesio è un minerale indispensabile al nostro organismo e dalle molteplici proprietà. Il modo più semplice per assumerlo è seguire una dieta corretta e scegliere cibi che ne contengano quantità adeguate.

Questo minerale fondamentale è presente prevalentemente:

🔹 in spezie come ad esempio l’aneto

🔹nella frutta secca come noci, nocciole e mandorle

🔹nel cacao amaro

🔹in ortaggi a foglia verde come bietole e spinaci

🔹nei cereali integrali e nei semi di zucca e girasole.

Senti Ale, veniamo al sodo che io l’aneto non so nemmeno come è fatto, alla frutta secca sono allergica mentre le biete proprio non mi piacciono.

Se volessi integrarlo? Basta che in farmacia chieda del magnesio? 🤔🙄

Non proprio.

Il magnesio non è tutto uguale; andate a prendere il vostro integratore di magnesio e leggete fra gli ingredienti… vedrete che vicino al nome “magnesio” ci saranno anche altri termini “strani” come ossido, pidolato, citrato ecc.

Sai che a seconda della tipologia di magnesio che stai assumendo avrai un diverso assorbimento cellulare o, addirittura, una diversa funzionalità?

Proprio per questo è importante comprendere come si comportano queste sostanze e scegliere quella per noi più efficace.

💧 Cloruro di magnesio

Forma altamente biodisponibile, motivo per cui il corpo riesce ad assorbirne una grande quantità.

Utile in caso di problemi premestruali, disidratazione legata ad un’intensa attività fisica oppure legata a problemi intestinali.

💧 Magnesio citrato

Comunemente noto come Magnesio Supremo®.

E’ una tipologia di Magnesio con una buona biodisponibilità.

Il legame tra il magnesio e l’acido citrico crea un prodotto che è in grado di prevenire la formazione dell’acido lattico con relativi dolori muscolari post work out.

Utile anche per alcalinizzare le urine e per chi cerca anche un aiuto contro la stitichezza.

💧 Magnesio treonato

Ideale per la salute neurologica: aiuta a diminuire i sintomi di iperattività, depressione, ansia e migliora la memoria. Questa particolare formulazione può penetrare nella membrana mitocondriale ed aumentare i livelli di magnesio nel cervello.

Gli studi scientifici lo confermano.

💧  Magnesio pidolato

Il pidolato di magnesio è un sale organico in cui il magnesio è legato all’acido pidolico. Questa formulazione favorisce l’ingresso del minerale all’interno della cellula; grazie all’estrema rapidità di assorbimento il magnesio pidolato è indicato per chi fa sport, ha una carenza di questo minerale o sintomi come stanchezza e affaticamento.

💧 Magnesio glicerofosfato

Il magnesio glicerofosfato, rispetto ad altre forme di magnesio, viene veicolato più facilmente a livello delle terminazioni nervose e nelle cellule del sistema nervoso, attraversando senza difficoltà le membrane cellulari ed entrando velocemente in quei processi che portano alla produzione di energia.

È una delle forme maggiormente biodisponibili di magnesio.

💧  Magnesio ossido o idrossido di magnesio

Questa tipologia di magnesio ha biodisponibilità bassissima: solamente del 4%. Essendo poco assorbito, questa formulazione ha una forte azione lassativa.

💧 Magnesio carbonato

Il magnesio carbonato ha una bassissima biodisponibilità per l’organismo umano, viene utilizzato prevalentemente come antiacido.

💧 Magnesio solfato

Viene chiamato anche “sale inglese” e viene utilizzato per il suo effetto lassativo.

L’acqua Essenziale deve a questo specifico componente la sua azione.

💧 Magnesio stearato

Da evitare. Il magnesio stearato è un antiagglomerante.

Il Magnesio stearato viene ottenuto aggiungendo uno ione magnesio all’acido stearico. Purtroppo alcune ricerche hanno dimostrato che l’acido stearico sopprimelinfociti T: una componente fondamentale del nostro sistema immunitario.

Come potete vedere, il magnesio non è tutto uguale… 😌

Se quello di cui avevate bisogno era un integratore per alleviare le tensioni muscolari ma sulla vostra scatola di magnesio state leggendo “ossido di magnesio” o “magnesio carbonato”… ecco spiegata l’inefficacia dell’azione.

Per evitare di sprecare tempo (e soldi) guardate bene gli ingredienti, la giusta scelta può fare la differenza.

E sul vostro integratore di magnesio, cosa c’è scritto?

Vi auguro un buon inizio settimana,

Alessandra.

 

 

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Omega 3 & Integratori: scelta inutile o necessaria?

 

In uno degli scorsi articoli abbiamo parlato dell’importanza degli Omega 3; i famosi acidi grassi dalle mille proprietà salutistiche che troviamo principalmente nei pesci grassi e frutta secca.

Ale, ti dico la verità, io il pesce non lo so cucinare, per non parlare delle spine che le odio… però, visto che, come dici tu, fa così bene, se mangiassi tutti i giorni scatolette di tonno o salmone affumicato, non avrei bisogno di prendere alcun integratore; giusto?

Ehm, andiamo per gradi…

  • Attenzione alla QUALITA’

Visto che sono gli omega 3 quello che stiamo cercando, e non i metalli pesanti, dovremmo stare attenti al pesce che finisce sulle nostre tavole.

Sfatiamo un mito.

I pesci non producono da soli gli omega 3; li assorbono dalle microalghe o dagli animali di cui si cibano e li accumulano progressivamente nei loro tessuti.

A proposito di alimentazione: i salmoni selvaggi si nutrono di krill (termine che include specie diverse come flora e fauna marina oltre a crostacei invertebrati), al contrario, i salmoni d’allevamento vengono spesso nutriti con mangime ricco di proteine animali e cereali.

Quindi, se il pesce nel nostro piatto è d’allevamento, di grande taglia e di scarsa qualità, forse, è probabile che più che omega 3 stiamo assumendo mercurio.

Mentre il salmone di allevamento (fresco) ha un prezzo intorno ai 9 euro, quello selvatico, non a caso, arriva anche a 40 euro. Se poi lo vogliamo selvaggio ed affumicato, allora il prezzo può salire fino ai 150 euro al chilo.

E le fonti vegetali? Non apportano comunque omega 3 senza incorrere nel rischio di contaminanti?

  • Fonti animali VS vegetali

Yes man, vero…L’organismo umano può sintetizzare gli omega 3 (EPA e DHA) partendo anche da un omega 3 precursore, come ad esempio l’acido alfa linolenico (ALA), abbondante in diversi alimenti vegetali (noci, soia, semi di lino, olio di semi di lino ecc.).

Purtroppo però, questo acido alfa linolenico non sempre viene convertito in EPA e DHA. Chi è vegetariano o vegano potrebbe quindi incorrere in una carenza per una conversione non sempre efficiente.

Considera anche che la verdura coltivata contiene meno omega-3 rispetto alle piante presenti in natura.

Quindi, ricapitolando, fermo restando che esistono delle indicazioni mediche all’assunzione farmacologica degli omega 3, come dobbiamo comportarci? Questi integratori, servono o non servono?

L’atteggiamento scientificamente corretto sarebbe quello di garantire un adeguato apporto di acidi grassi omega 3 con una dieta equilibrata e di qualità.

[Ma va’, direte voi..]

Tuttavia, se questo non fosse possibile per i motivi di cui sopra o se non vogliamo aprire un mutuo per soddisfare il fabbisogno quotidiano di omega 3, in questo caso, forse, l’integrazione potrebbe essere utile.

L’Importante è parlarne prima con il proprio medico, soprattutto in casi come gravidanze, condizioni patologiche accertate, assunzione di medicinali che influenzano la coagulazione del sangue, allergie al pesce o se state programmando un’operazione.

Chiedete sempre consiglio al vostro medico o a chi di riguardo.

In più, se doveste decidere di ricorrere alla supplementazione, mi raccomando, non scegliete quelli del supermercato a 5,90 Euro.

Gli omega 3 devono essere ultra puri e certificati, es. certificazione IFOS.

Last but not least, vi lascio con una triste verità: non troveremo negli integratori di omega 3 la panacea di tutti i mali. Possono aiutare in molti casi, è vero, ma per star bene dovremmo prima di tutto cambiare il nostro stile di vita, muoverci di più e mangiare meglio. 

Gli integratori possono essere i migliori del mondo, ma da soli, fanno poco.

That’s it.

Buona serata,

Alessandra