Sonno ed obesità: quale relazione?

 

Andare a letto presto può essere un’arma efficace per prevenire l’obesità, tanto per gli adulti quanto per i più piccoli.

Secondo alcuni scienziati, una sola notte senza sonno avrebbe sulla sensibilità insulinica gli stessi effetti di sei mesi di dieta a base di hamburger e patatine fritte (leggi – High Fat Diet).

Ricordi quando ti dicevo che la mancanza di sonno è annoverata fra le principali cause che ci portano ad ingrassare? Se come me hai la memoria di un pesce rosso puoi leggere qui. 😉

Non solo. Secondo uno studio condotto dall’Ohio State University di Columbus e pubblicato dal Journal of Pediatrics, i bambini che vanno a letto presto la sera hanno un rischio dimezzato di diventare obesi da grandi.

L’indagine ha preso in esame 977 bambini (tra i 4 anni e mezzo e i cinque) nati nel 1991 in dieci diverse aree degli Stati Uniti.

I risultati? Dopo 10 anni, dei bambini che andavano presto, solamente il 10% è diventato obeso durante l’adolescenza.

Di quelli che si coricavano fra le 20 e le 21 l’obesità ha interessato un 16% mentre fra quelli che andavano a letto dopo le 21 la percentuale di bimbi obesi è salita al 23%.

Quindi se metto il mio bambino a letto presto non diventerà obeso/a? Not really.

La ricerca non prova che andare a letto presto significhi non diventare obesi, ma che esiste un legame molto forte tra la mancanza di riposo e i disturbi alimentari. 

I bambini dovrebbero dormire almeno otto ore per notte. Tuttavia, secondo una recente ricerca sono sempre più numerosi quelli che cominciano troppo presto a fare le ore piccole, magari sulla scia delle abitudini dei più grandi. L’ora in cui i bambini vanno a letto è invece un fattore su cui i genitori hanno molta più influenza rispetto all’ora in cui i bambini si svegliano al mattino.

Questa cattiva abitudine potrebbe avere ripercussioni negative anche sulla capacità di attenzione e, in generale, sullo sviluppo cognitivo del bambino. Dai risultati di uno studio condotto su 8000 bambini dai nove mesi ai quattro anni di età, svolto da un istituto californiano indipendente di ricerca sul sonno e presentato al meeting annuale dell’Associated Professional Sleep Societes di San Antonio, (Texas), è emerso che andare a letto presto migliora non solo la qualità del riposo notturno ma favorisce anche l’apprendimento, le capacità di linguaggio e le abilità matematiche.

Quando possibile sarebbe anche bene evitare di accendere la tv o il computer la sera. Questi dispositivi elettronici, infatti, potrebbero ostacolare il rilassamento necessario al sonno stimolando eccessivamente il sistema nervoso del bimbo. Una valida alternativa può essere invece quella di invitare il piccolo a giocare o, a seconda dell’età, guardare o leggere dei libri.

Una buona abitudine che, unita a una dieta sana e a un regolare esercizio fisico, aiuterà a migliorare la vita del vostro bambino e a contenere l’epidemia di obesità infantile, che, ad oggi, coinvolge 12,7 milioni di bambini e adolescenti solo negli Stati Uniti!

La situazione in Italia non è di certo migliore…

“Il segreto del successo è scegliere le abitudini giuste e avere quel tanto di disciplina che serve per formarle.” – Keller.

I genitori non possono cambiare i loro geni, ma possono trasmettere buone abitudini ai loro figli, come ad esempio farli andare a letto presto, incoraggiarli a praticare sport e mangiare cibi salutari… Lo so, penserete: “più facile a dirsi che a farsi”.

Iniziamo con il provarci?

Buona Domenica,

Alessandra

 

 

 

Per dimagrire? Basta dormire…

 

E se ti dicessi che dormire bene è una delle abitudini più efficaci per perdere peso?

Ale, ti direi, smettila di dire cavolate che poi non ti crede più nessuno. 😀

Aspetta. 🙂 Non ti sto dicendo che per dimagrire “basta” dormire… ciao palestra, ciao dieta.

Il titolo era leggermente provocatorio, lo ammetto; tuttavia, secondo uno studio di qualche anno fa, nemmeno troppo. A parità di calorie assunte, le persone che dormono 8,5 ore per notte perdono quasi il doppio in termini di massa grassa, rispetto quelle che dormono 3 ore in meno.

Perché?

La spiegazione va ricercata a monte. Dormire poco aumenta i nostri livelli di stress; di conseguenza fa aumentare il cortisolo, l’infiammazione ed il tutto influisce sulla nostra sensibilità all’insulina.

Il cortisolo spinge infatti l’organismo a immagazzinare più grasso e a utilizzare tendenzialmente i muscoli, quale fonte di energia… Per farla breve, un costante regime in stile notte da leoni porta a perdere più muscoli e accumulare più grasso.

Tra gli effetti collaterali delle notti in bianco troviamo anche:

  1. Poca lucidità. Emozioni e desideri amplificati. Le conseguenze sulla linea sono facilmente immaginabili. 😀
  2. Poca lucidità (parte II). A livello cerebrale, la vista di un Big Mac con pancetta, farà accendere il nostro centro per la ricompensa in stile Las Vegas. Considerando le 850 Kcal per porzione , direi che, anche qui, le conseguenze sulla linea sono facilmente immaginabili.
  3. Fame da lupo. L’aumento significativo di alcuni ormoni, come ad esempio la grelina, incrementerà in modo esponenziale (fino al 22%) la nostra fame.
  4. Eccesso calorico. Assunzione di un surplus giornaliero di 546 Kcal a fronte di una privazione di sonno anche di soli 80 min. Ouch.

Dormire bene abbassa inoltre di un 45% il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Sapevatelo, direbbe qualcuno. insonnia

E tu? Quante ore dormi ogni notte? Se conti le pecore. Poi i maiali. Poi le mucche. Gli esseri umani. I pianeti, le stelle, le galassie e poi fai colazione non perderti il prossimo articolo 💡 : come “dormire bene per dimagrire meglio, 6 abitudini efficaci.

A Domenica 😎 ,

Alessandra

Alimentazione sostenibile. (parte II)

 

Un’alimentazione sostenibile prevede il consumo di cibo nutrizionalmente sano, ricco di cibi locali e tradizionali, equo e accessibile per tutti.

Prevede inoltre una bassa impronta in termini di uso di suolo e di risorse idriche impiegate, basse emissioni di carbonio e azoto, conservazione della biodiversità e degli ecosistemi.

“Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare.” – Andy Warhol

Come ti ho detto nello scorso articolo, la nostra impronta ecologica è purtroppo drammaticamente insostenibile e l’8 agosto 2016 abbiamo esaurito tutte le risorse naturali a disposizione per l’anno in corso.

Oggi ti elencherò altre 5 buone abitudini per sentirci meno in colpa con le generazioni future.

  • SCEGLI IL BIO.

L’agricoltura biologica (ma biologica davvero), oltre a fornirci alimenti sani ci assicura anche il minor consumo di energia e le più basse emissioni di CO2 sul mercato. Per legge (definita nel Regolamento CE n. 834/07) gli alimenti biologici non possono essere prodotti con pesticidi e sostanze chimiche, mentre agli animali non possono essere somministrati antibiotici ed ormoni.

  • CERCA DI NON ACQUISTARE PRODOTTI CON TROPPI IMBALLAGGI.

Viviamo in un mondo usa e getta. Ciascun italiano produce oltre 528 kg di rifiuti l’anno.. un po’ troppi, che dici?

Circa il 40% dei rifiuti che finiscono in discarica sono imballaggi. Se ci aggiungiamo l’energia consumata per produrli e trasportarli possiamo immediatamente farci un’idea del perché sarebbe cosa buona e giusta tenere in macchina una borsa per la spesa riutilizzabile. Una serie di negozi fanno a meno degli imballaggi e vendono tutti gli alimenti al chilo, dalla pasta alle spezie, dai dolciumi alle uova; fare quotidianamente questa scelta contribuisce alla nostra alimentazione sostenibile.

  • INIZIA A CUCINARE.

I piatti pronti, precotti e preconfezionati hanno impatti molto alti sull’ambiente. Per questo è importante scegliere alimenti semplici e cucinare in casa partendo dalle materie prime.

Non serve essere ai livelli di masterchef, tuttavia, se non hai nemmeno una vaga idea di come si accendano i fornelli, iscriversi ad un corso di cucina potrebbe essere utile non solo per migliorare la nostra alimentazione ma anche la nostra vita sociale. 😉

  • BEVI L’ACQUA DEL RUBINETTO.

Comprare bottiglie di plastica quando dai nostri rubinetti sgorga acqua potabile è completamente insostenibile.

Sapevi che per smaltire una bottiglia in plastica servono circa 5000 anni?

Se proprio non riesci a bere quella del rubinetto utilizza le bottiglie in vetro o almeno riutilizzale. Se vuoi qualche spunto creativo consulta questo link.

  • EVITA SPRECHI AI FORNELLI.

Cucinare a castello, sfruttare il calore del forno spento da poco per riscaldare gli alimenti, stare attenti che la fiamma non vada oltre i bordi delle pentole e altri piccoli trucchi come questi ci aiuteranno a risparmiare energia in cucina e tagliare l’importo della bolletta.
Hai mai sentito la frase “Il futuro è nelle nostre mani”?.

Frase bellissima quanto rischiosa. Siamo artefici del nostro destino ma allo stesso tempo siamo responsabili di ciò che la comunità umana farà o NON farà oggi.

“Il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa. Il secondo momento migliore è ADESSO.” – Confucio

Non ti chiedo di cambiare radicalmente tutte le tue abitudini dall’oggi al domani ma di adottarne almeno una tra le 10 che ti ho elencato.. Pronto ad accettare la sfida?

Niente scuse: la nostra reale volontà di cambiare vita la dimostriamo attraverso questi gesti.

Se anche tu ci tieni a non dover traslocare troppo presto dal nostro pianeta, aiutami a condividere questo post!=)

Buona Domenica,

Alessandra.

Alimentazione sostenibile: Green is the new Black.

 

Visto che l’estate sta finendo e visto che con il burkini abbiamo anche risolto il problema della prova costume, oggi parliamo di alimentazione sostenibile.

Sapevi che l’alimentazione è responsabile del 25% dell’impatto che ciascuno di noi ha sull’ambiente?

 “Non puoi evitare di trascorrere un solo giorno senza avere un impatto sul mondo intorno a te. Le tue azioni possono fare la differenza e perciò devi decidere quale tipo di differenza vuoi rappresentare”. – Jane Goodall

 Essere vegetariani-vegani-soci onorari del supermercato bio sotto casa non basta.  Nel 2010 la FAO ha definito “sostenibile” un tipo di alimentazione caratterizzata da “un basso impatto ambientale e che contribuisca a garantire la sicurezza alimentare e una vita sana alle generazioni presenti e future. Le alimentazioni sostenibili sono protettive e rispettose della biodiversità e dell’ecosistema, culturalmente accettabili, accessibili, economicamente corrette e convenienti; nutrizionalmente adeguate, sane e sicure; con la capacità di ottimizzare le risorse naturali e umane”.

Se metà del mondo è a combattere la fame mentre l’altra metà sta combattendo l’obesità, forse, due domande dovremmo farcele…

In attesa di risposte, ti propongo alcuni suggerimenti eco-friendly:

  • STAY LOCAL.

Mangia prodotti freschi, acquista prodotti tipici e sostieni l’economia locale.

Acquistare locale vuol dire privilegiare la filiera corta. Il Km 0 riduce i passaggi tra i produttori e consumatori, elimina gli intermediari, sostiene gli agricoltori italiani, riduce i trasporti e, di conseguenza, le emissioni di CO2. In sintesi: keep your friends close but keep your farmers closer.

  • MANGIA PRODOTTI DI STAGIONE.

La frutta e la verdura hanno una propria stagionalità. Se segui le stagioni riduci i costi, per te e per il pianeta. Inoltre i prodotti di stagione, soprattutto se locali, impiegano poco tempo per arrivare sulle nostre tavole e mantengono in questo modo un maggiore contenuto di vitamine e nutrienti rispetto a quelli che, fuori stagione, devono fare molta strada e permanere nei frigoriferi prima di giungere sui banchi del supermercato o nel nostro piatto.

Se non hai la benché minima idea di quali siano i prodotti di stagione, niente paura. C’è un’app gratuita ed utilissima: “Di Stagione”.  La puoi trovare sia per iOS che per Android.

Se l’high-tech non fa per te, ma sei iscritto alla newsletter  (ti ricordo che puoi iscriverti qui ;)), ho caricato apposta per te un file consultabile nell’area riservata. Troverai il link nella mail che ti ho inviato.

  • ALLEVAMENTI INTENSIVI? NO, GRAZIE.

Limita le porzioni e il numero di volte in cui mangi carne durante la settimana. Cerca di fare molta attenzione alla provenienza di quella che compri. Gli allevamenti intensivi, oltre ad essere molto dannosi per l’ambiente penalizzano la qualità degli alimenti. Ricordi l’articolo mucche felici, latte più buono? Le mucche felici producono un latte più nutriente.

Inoltre, per ottenere 1 kg di carne di manzo sono necessari circa 15 kg di cereali e soia, 15.000 litri d’acqua e si emettono fino a 68 kg di CO2eq.

C’è di più. Metà degli antibiotici in circolazione negli USA non sono somministrati alle persone, ma agli animali.

Attenzione però, non ti sto nemmeno dicendo che diventando vegano salverai il pianeta. Nelle ultime settimane del 2015 fece scalpore uno studio della Carnegie Mellon University che calcolò l’impatto ambientale degli alimenti non per kilogrammo, ma per 1.000 calorie (in effetti, paragonare 1 kg di carne con 1 kg di lattuga ha poco senso dal punto di vista nutrizionale).

I tre ricercatori (Paul Fishbeck, Michelle Tom e Chris Hendrickson) hanno concluso che, a parità di energia contenuta negli alimenti, mangiare lattuga produce gas serra in quantità tre volte maggiore rispetto al mangiare pancetta. Difatti molte verdure richiedono più risorse energetiche per caloria di quanto si possa immaginare. Alimenti come melanzane, sedano e cetrioli hanno indici molto peggiori rispetto alla carne di maiale o pollo.

In media stat virtus.

La soluzione? Diventa vegetariano un giorno alla settimana! In un solo giorno, puoi far risparmiare mediamente 4.164 litri di acqua! Non male direi…

  • SCEGLI IL PESCE GIUSTO.

Dai priorità alle specie locali, rispetta la regola della taglia minima di vendita e diversifica le tue scelte.

Prediligi il pesce pescato rispetto a quello di acquacoltura; dai la precedenza al pescato locale.

  • RIDUCI GLI SPRECHI.

Lo spreco alimentare è un inaccettabile paradosso del nostro tempo. Se da un lato vi è la necessità di incrementare la produzione alimentare del 60-70% per nutrire una popolazione sempre crescente, dall’altro, abbiamo uno spreco di oltre un terzo del cibo prodotto (di cui l’80% sarebbe ancora consumabile).

Sai quale è il principale motivo di questo spreco? La disattenzione.

Si acquista spesso più del necessario e non si conservano gli alimenti nel modo corretto. Prepara una lista della spesa, non fare spesa affamato e controlla le date di scadenza al momento dell’acquisto riponendo gli alimenti in frigo massimo un’ora dopo.

Ogni società ha una sua impronta ecologica, un impatto, misurabile, sul pianeta. Quante cose “attraversano” la nostra vita, quanti rifiuti..!! In questo momento, nella nostra società, questo impatto è drammaticamente insostenibile.

L’8 agosto 2016 abbiamo esaurito tutte le risorse naturali a disposizione per l’anno in corso. Il fatidico giorno di un determinato anno in cui il consumo di risorse naturali supera la capacità rigenerativa del pianeta è noto come “Earth Overshoot Day” e quest’anno è scoccato in anticipo, ben cinque giorni prima rispetto al 2015 (FYI:nel 1970 il 23 Dicembre).

save earthStiamo utilizzando circa cinque pianeti. Se tutti vivessero a modo nostro, ci vorrebbero cinque, sei , sette, alcuni dicono addirittura 10 pianeti per farcela. Ovviamente, non abbiamo 10 pianeti. Cercate di visualizzarli: 10 pianeti, 1 pianeta, 10 pianeti, 1 pianeta. D’accordo? Non li abbiamo. E questo è uno dei problemi.

Non ti chiedo di cambiare radicalmente tutte le tue abitudini dall’oggi al domani ma di adottarne almeno una tra quelle che ti ho elencato. Nel prossimo articolo te ne proporrò altre 5.

“E’ molto più rischioso non fare alcuna azione, piuttosto che fare una piccola azione.” – T. Crow.

Abbiamo già le statistiche per il futuro: le percentuali di crescita dell’inquinamento, la sovrappopolazione, la desertificazione. Sfortunatamente, il futuro è già in atto.

Insieme possiamo fare qualche cosa, ci proviamo?

Quale sarà la tua nuova abitudine? Scrivilo nei commenti!

Se anche tu ci tieni a non dover traslocare troppo presto dal nostro pianeta, aiutami a condividere questo post ;).

Buona Domenica,

Alessandra.

 

Perdere peso: le 4 abitudini di successo.

 

Se vuoi perdere peso ma sei convinto di far parte di quella categoria di persone che nonostante i mille sacrifici-diete-offerte votive-pellegrinaggi non riesce a far scendere la bilancia nemmeno di un grammo, questo è il post che fa per te.

Ohhh…Finalmente iniziamo a fare sul serio!! Lo sapevo io che voi nutrizionisti nascondevate qualche cosa. Dai su, dimmi un po’ cosa devo fare che così domani sono già 3 Kg in meno..

Per perdere peso con successo nel lungo termine non serve nessuna dieta super drastica.. Nessuna volontà di ferro. Nessuna formula magica.

Io stavo per iniziare la mia ricerca delle sfere del drago e tu mi dici che non serve né dieta né volontà di ferro. Ma.. mi stai prendendo in giro? 👿

La buona notizia è che oggi sappiamo con certezza cosa rende migliori alcune persone nel perdere peso rispetto ad altre. Questo grazie a due registri: il National Weight Control Registry (NWCR) e il Global Healthy Weight Registry (GHWR), in cui, nel tempo, sono state registrate le abitudini sia delle persone che sono riuscite a perdere peso in modo efficace, sia delle persone che sono sempre state magre.

Di seguito te ne riporto quattro..

  1. Non saltano la colazione

9 persone magre su 10 ed il 78% delle persone che hanno perso peso con successo non saltano la colazione. So già che starai pensando, “Bella scoperta!”. Il non saltare la colazione non è semplicemente un luogo comune. Da alcune ricerche è stato visto che chi non salta questo pasto è più attivo (e quindi consuma di più) ed assume meno calorie durante la giornata.

Ti ricordo che un semplice caffè non vuol dire fare colazione. Se proprio vuoi fare le cose come si deve potresti provare a fare colazione con l’avena e qualche mandorla. Uno studio pubblicato in Nutrition Research ha notato che le persone che di solito consumano avena a colazione, rispetto a quelle che mangiano altre cose, pesano meno, hanno una circonferenza della vita ridotta e meno massa grassa.

  1. Salgono spesso sulla bilancia.

So che per molti salire sulla bilancia equivale ad uno sport, tuttavia, se lo fai almeno una volta alla settimana, ti aiuta ad intraprendere per tempo delle azioni correttive. In più, in uno studio effettuato di recente è stato visto che chi si pesa almeno 5 giorni la settimana perde fino a tre volte di più rispetto a chi si pesa meno frequentemente.

Ecco, magari non mi trovate molto d’accordo su quest’ultima cosa. Soprattutto per noi donne. Vedere le continue e quotidiane fluttuazioni del peso potrebbe mandarci in paranoia o far partire la giornata con il piede decisamente sbagliato. Pesarsi una volta la settimana e confrontare i risultati non di una settimana con quella precedente ma con quella del mese precedente credo sia il metodo migliore. Ma comunque ripeto, opinione personale. Ubi maior…;)

  1. Fanno molta attività fisica

Il 90% delle persone prese in esame si allena almeno 60 min al giorno, quasi tutti i giorni della settimana, il 42% almeno 5 giorni la settimana. Ora, visto che anche Obama trova il tempo per la palestra, la scusa che sei troppo impegnato non regge.

Se fino a ieri il tuo unico sport era il sollevamento della forchetta, inizia un po’ alla volta stabilendo degli obiettivi giornalieri. In generale cerca di muoverti il più possibile. No taxi No tram No elevator No excuses.

  1. Non fanno la dieta.

Lo so, se non hai letto il mio precedente articolo (ma puoi rimediare trovandolo qui 😉 ), può essere strano da credere, tuttavia, il 74% di questi signori del GHWR affermano che raramente sono a dieta.

Essi si concentrano infatti più sulla qualità dei cibi che mangiano (frutta, vegetali, proteine e cibi integrali) più che sulla quantità, ascoltano il loro corpo, i segnali di fame e sazietà, non utilizzano i telefoni a tavola e non mangiano fuori troppo spesso.

Keller diceva “Il segreto del successo è scegliere le abitudini giuste e avere quel tanto di disciplina che serve per formarle.

L’idea che per realizzare i nostri obiettivi dobbiamo trasformarci in degli automi super-disciplinati è completamente errata. Più pensiamo alle calorie e ai dolci super calorici (che non dovremmo mangiare), più rischiamo di finire da California Bakery ad ordinare un pezzo di cheesecake alla nutella. Si chiama Legge dell’Attrazione.

La nostra forza di volontà è limitata: dobbiamo essere abbastanza furbi da sfruttarla solo per quel tanto che basta per formare le giuste abitudini e farle nostre nel lungo termine.

La morale? Se vuoi dimagrire non pensare troppo alle calorie, tieniti impegnato con qualche cosa che ti piace, disegna, colora, iscriviti all’università o a un corso di fotografia, prendi un cane piuttosto che andare in palestra, metti da parte la tv e, soprattutto, le diete.

Buona serata,

Alessandra

Una caramella oggi, la fame emotiva domani.

 

La fame emotiva  è  un comportamento alimentare che consiste in una sorta di confusione tra emozioni e cibo. Non sempre si mangia per saziare un bisogno fisiologico, a volte si può mangiare per compensare un’emozione negativa.

Uno studio pubblicato nel 2015 sull’American Journal of Clinical Nutrition ha analizzato il rapporto tra l’atteggiamento di alcuni genitori rispetto all’alimentazione dei loro bambini di 3-5 anni di età e la tendenza allo sviluppo della fame emotiva.

I genitori che avevano riferito di aver utilizzato il cibo come premio hanno poi riscontrato, qualche anno dopo, che i figli, in risposta a dei piccoli stress, consumavano molte più calorie da snack e cibi calorici rispetto al gruppo di controllo.

Dove non sono arrivati i genitori, spesso, è arrivata la scuola…

Se fai il bravo ti do una caramella”…  suona familiare?

La memoria ci dà la possibilità di rivivere momenti passati che associamo a determinate sensazioni.

Nel 2004, due ricercatori hanno vinto il Premio Nobel proprio per aver scoperto il collegamento tra i recettori olfattivi ed il sistema delle emozioni e questo fenomeno è stato battezzato “Effetto Madeleine” in omaggio alla magistrale descrizione di Proust.

“Ma nello stesso istante in cui il liquido al quale erano mischiate le briciole del dolce raggiunse il mio palato, io trasalii, attratto da qualcosa di straordinario che accadeva dentro di me.” Proust

Sfortunatamente, quando questi ricordi collegano il cibo con l’umore potrebbe nascere un problema.

Se poi a tutto questo aggiungiamo: “Se non fai il bravo, per punizione, tre giri di corsa”… mio caro Houston, direi che i problemi sono due.

Associando  l’idea della punizione con l’attività fisica non mi stupisco nel vedere che il 42% degli italiani viene preso da attacchi di rimandite cronica al solo pensiero di mettere le scarpe da ginnastica.

funny-girl-running-rumVisto che l’allarme obesità infantile, secondo il Ministero della Salute, colpisce in Italia un bambino su quattro, questo richiederebbe un impegno in prima linea da parte delle scuole.

La seconda metà della vita di un uomo è fatta di nient’altro che le abitudini che egli ha acquisito durante la prima metà.
Fyodor Dostoyevsky

Grace Hopper diceva che la frase più pericolosa in assoluto è:Abbiamo sempre fatto così”. Le ricompense date dalle maestre per incoraggiare i bambini a mantenere dei comportamenti corretti o per spronarli ad ottenere dei buoni risultati dovrebbero iniziare ad essere totalmente scollegate dal cibo.

Coinvolgere magari degli oggetti materiali o simbolici. Colori, musica o attività ricreative. Niente compiti. Tempo extra per delle chiacchiere con il vicino di banco. Un nuovo gioco. Libri. Piante, Ecc Ecc.

Il cibo non è solo ciò che tiene in vita il corpo, ma è soprattutto qualcosa che mantiene viva la nostra mente.

Piccolo sondaggio. Quanti di voi hanno ricevuto le famose caramelle premio? Ricordate ancora il tipo? Divertiamoci un pò…  🙂

Alessandra.