Pringles a colazione: il sale nascosto dove non ti aspetti.

 

Il fatto che un alimento sia dolce ed inganni le nostre papille gustative, non ci assicura che sia anche privo di sale. Allo stesso modo, il fatto che un alimento sia “light”, non sottende che sia anche salutare.

Se nell’antica Roma il sale veniva utilizzato per pagare i legionari (da qui il termine – salario), oggi pagheremmo per ridurne la sua assunzione.

È infatti dimostrato che nelle popolazioni che usano meno sale la pressione arteriosa è più bassa ed è minore il rischio di ictus, infarto, scompenso cardiaco, insufficienza renale, soprattutto nelle persone geneticamente predisposte. Recentemente l’eccesso di sale nella dieta è stato messo anche in relazione con un aumento del cancro dello stomaco e dell’osteoporosi. (Se sei curioso di approfondire l’argomento leggi qui).

Per questo motivo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità invita le persone adulte a non superare 5 grammi di sale al giorno.

Su questo sono preparata. Lo so benissimo che il sale fa male e fa venire la cellulite…. E infatti, compro solo l’acqua che ha la particella di sodio che soffre di solitudine ed il sale nemmeno lo utilizzo; solo sale rosa dell’Himalaya!! 

Ok che il rosa è fashion, ok che è più ricco in ferro, passi pure il fatto che dell’Himalaya ha solamente il nome visto che viene prodotto in Pakistan…il sale rosa è, in ogni caso, sale.

Più preoccupante del sale rosa rimane comunque il sale nascosto.

Molti cereali o biscotti “light” hanno un contenuto di sale da far quasi invidia alle Pringles. Ripeto, alle Pringles!! 😮

Per 100 gr, i biscotti hanno 0,9 gr di sale contro gli 1,3 gr delle patatine.

(Ricorda che 1 g di sodio corrisponde a circa 2,5 g di sale)

Cioè, tu vorresti dirmi che spendo un patrimonio per l’acqua e poi bastano un paio di biscotti per pareggiare i conti?!

Exactly!

Per limitare l’assunzione del sale bastano pochi e semplici accorgimenti.

Te ne elenco qualcuno:

  • Leggere attentamente le etichette e scegliere i prodotti a minore contenuto di sale, preferibilmente inferiore a 0.3 g per 100 g. Qui sotto troverai una tabellina davvero utile per aiutarti. 😉sale
  • Ridurre l’uso di sale a tavola e in cucina, preferendo quello iodato, e utilizzare in alternativa spezie, erbe aromatiche, succo di limone o aceto per insaporire ed esaltare il sapore.
  • Limitare l’uso di condimenti contenenti sodio (dado da brodo, senape, ketchup, salsa di soia ecc.)
  • Ridurre il consumo di cibi trasformati ricchi di sale (snack, patatine,  salumi e formaggi, cibi in scatola, biscotti, cereali).
  • Evitare l’aggiunta di sale nelle pappe dei bambini, almeno per il primo anno di vita.

Per la prevenzione, si raccomanda di non superare le seguenti quantità di sale:

  • da 1 ai 3 anni di età al massimo 2.2 grammi al giorno;
  • dai 4 ai 6 anni non più di 3 grammi al giorno;
  • dai 7 ai 10 anni la quantità raccomandata è al massimo 3,7 grammi al giorno;
  • dai 10 anni in su non più di 5 grammi al giorno;
  • dai 60 anni è bene non superare i 4 grammi al giorno.

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Se sei iscritto alla newsletter troverai anche un elenco di alimenti suddivisi in base al loro contenuto in sodio.

Piccola nota: nelle etichette alimentari, i nomi che indicano la presenza di sale aggiunto sono: sodio (o Na), cloruro di sodio, fosfato monosodico, glutammato di sodio, benzoato di sodio, citrato di sodio.

La prevenzione della salute inizia dalla tavola. Ridurre l’assunzione di sale di un terzo nei prossimi dieci anni è uno dei nove obiettivi globali fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità contro le malattie non trasmissibili.

“Un terzo di ciò che mangiamo è sufficiente a farci vivere; gli altri due terzi servono a far vivere i medici.” – cit.

Se conosci qualche marca o prodotto o brand particolarmente attento al contenuto in sodio negli alimenti o vuoi esprimere una tua opinione lasciami un commento ;).

A presto,

Alessandra.

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