Coffee lovers: quali rischi?

 

Oggi diamo una risposta ad una domanda che affligge milioni di caffeinomani nel mondo… bere troppo caffè, fa male?

Iniziamo dalle basi.

Cos’è?

La 1,3,7-trimetilxantina, meglio nota come caffeina (o teina), è un alcaloide naturale presente nelle piante di caffè, cacao, tè, cola, guaranà e senza il quale, a detta di molti, “non c’è vita”.

Ha effetti sul sistema nervoso centrale, sull’umore, sul metabolismo e sulle prestazioni mentali e fisiche, soprattutto se si parla di sport di resistenza.

Quanto caffè possiamo bere?

Mediamente la dose giornaliera di caffeina non dovrebbe superare i 300/400 mg, quantitativo che corrisponde a circa 4-5 caffè.

In soggetti ipertesi, cardiopatici, ansiosi, nelle donne in gravidanza, la dose si riduce a circa 200 mg. Tuttavia, bisogna tenere in considerazione che la caffeina non si trova solo nel caffè: è contenuta anche nel tè, cacao, cola, guaranà, mate e bevande energizzanti.

  • 1 tazza di espresso ne contiene 80 mg
  • 1 lattina di energy drink (250 ml) 80 mg
  • 1 tazza di tè 60 mg (variabile a seconda del tè)
  • 1 tazza di caffè solubile 57 mg
  • 1 lattina di Cola (330 ml) 45 mg

Effetti collaterali da abuso, ne abbiamo?

❗Crea dipendenza

Sapevi che al consumo di caffè sono legati effetti simili a sostanze che danno dipendenza?

Yes man. Il caffè fa parte dello stesso gruppo di sostanze cui appartengono la nicotina e della cocaina ma, thank God, è assai meno nocivo.

Quando si assume molto caffè, la tolleranza nei confronti della sostanza aumenta e questo fa sì che, per ottenere gli stessi effetti, si senta il bisogno di aumentarne le dosi.

❗Ti stressa

Se hai alti livelli di cortisolo (il famoso ormone dello stress), bere troppo caffè non aiuta.

In uno studio del 2008  difatti, i ricercatori scoprirono che 800 mg di caffeina contribuivano ad aumentare i livelli di cortisolo fino al 52%. 😱

Non poco direi.

❗Problematiche gastro-intestinali

La caffeina aumenta la motilità intestinale ma peggiora la gastrite ed il reflusso gastroesofageo.

Da evitare soprattutto a stomaco vuoto.

In caso di anemia, cosa buona e giusta sarebbe quella di non bere caffè immediatamente prima o dopo i pasti; questo per far sì che i tannini non interferiscano con l’assorbimento del ferro.

❗Morte

Andiamo sul tragico.

La caffeina, come ogni molecola, ha una dose tossica e letale.

Dose facilmente superabile mediante integratori, polveri e polverine chimiche  ma difficilmente raggiungibile con i soli alimenti.

E’ davvero difficile sapere con precisione la quantità di caffeina “letale”; questo perché il suo livello di tolleranza è molto soggettivo: le donne sono molto più sensibili alla caffeina rispetto agli uomini mentre i giovani hanno una tolleranza ridotta rispetto agli adulti.

Se siete coffee addicted e volete calcolare la vostra dose letale di caffeina, you know, just in case, ecco qui il link.

❗Squalifica per doping

In virtù dei suoi effetti ergogenici – senza parlare “strano” chiarisco che viene definito aiuto ergogenico ogni fattore esterno in grado di determinare un miglioramento delle performance fisiche– la caffeina NON può essere assunta liberamente dagli atleti.

Le autorità antidoping hanno infatti fissato dei limiti di assunzione, oltre i quali l’utilizzo di questa sostanza viene considerato doping e, come tale, punito con la squalifica dell’atleta.

Quindi, miei cari atleti caffeinomani, attenti a non far trovare nelle urine  una concentrazione di caffeina superiore  ai 0.012 mg/ml.

Difficile stabilire in maniera certa quale sia la dose di caffè che consente di raggiungere tale livello; quindi, per sicurezza, meglio non ingerire più di 5/6 tazzine di caffè espresso nelle 3 ore precedenti la prestazione sportiva.

Immagine correlata

Got it?

Ok che il caffè è ricco di polifenoli, antiossidanti, tiene svegli e stimola il metabolismo…ma come tutte le cose, avevano ragione gli antichi:

“ in medio stat virtus”.

 

Buona giornata,

Alessandra

 

 

 

 

Le cattive abitudini e l’esperimento delle M&Ms

 

Conosci le cattive abitudini?

Sono quelle che si mettono fra te ed i tuoi obiettivi. Sono quella vocina che sotto sotto ti dice, ma si dai, hai SEMPRE fatto così… Quelle che ti lasciano nella tua comfort zone, se così si può dire.

Sai cos’è più stupido del non far nulla per cambiare la propria vita?! Ripetere gli stessi errori aspettandosi risultati diversi.

Qualche giorno fa ho ricevuto una mail da Andrea Giuliodori, l’autore di Efficacemente, che parlava proprio di una strategia applicata da Google per migliorare le cattive abitudini dei suoi dipendenti.

Mi è sembrato un’esperimento talmente geniale nella sua banalità che ho pensato di riproporti parte del testo qui sotto.

Parla di M&Ms, addiction e barattoli a prova di ingegneri.

Conosci le M&M’s? Hai presente? Sì, esatto, sono quei confetti colorati pieni di cioccolato. Proprio loro.

Fino a qualche mese fa, nell’ufficio londinese di Google, tenevano una ciotola stracolma di M&M’s in ogni sala riunioni.

Questa ciotola stracolma, in media, durava circa un giorno.

[Situazione familiare, eh?]

Il Team di Office Management, preoccupato, non tanto per i costi, ma per il colesterolo e la glicemia dei Googlers, un paio di mesi fa ha deciso di intraprendere un piccolo esperimento di scienze comportamentali.

Visto che non potevano toglierle del tutto, per disincentivarne l’uso, hanno fatto una semplice modifica alle ciotole di M&M’s che ha ridotto il consumo dei confetti di cioccolato dell’85%.

Immagino che ti starai chiedendo “Che cavolo si sono inventati questi per ottenere un risultato così drastico!?”

▪️ Hanno per caso messo delle foto di persone obese, stile pacchetti di sigarette?
▪️ Hanno fatto scattare una piccola scossa elettrica ogni volta che un ingegnere mangiava un confetto?
▪️ Hanno ridipinto le M&M’s di colori a cui associamo disgusto?

No, nulla di tutto ciò.

Il Team di Office Management ha semplicemente sostituito le ciotole con dei contenitori con il coperchio.

Cioè, ti rendi conto?! Hanno ridotto il consumo delle M&Ms di un 85% solo con un coperchio…

Se un’attività che compiamo in maniera automatica, per essere completata, ci richiede anche solo un piccolo sforzo o qualche secondo in più di quanto eravamo abituati a fare, la probabilità di completarla cala drasticamente.

Ecco allora che gli ingegneri di Google, abituati ad ingurgitare M&M’s senza neanche pensarci, improvvisamente, hanno iniziato a consumarne molto meno per via della scocciatura di dover aprire un semplice coperchio.

Cosa ci insegna questo esperimento?

Due cose molto interessanti…

🔹 Se vuoi sbarazzarti di una cattiva abitudine, impara a renderla più COMPLICATA.

Mangi troppi dolci? Mettili nella credenza più alta della tua cucina.

Fumi troppe sigarette? Metti un pezzetto di scotch sull’apertura del pacchetto.

Usi eccessivamente alcune app del tuo smartphone? Disinstallale ogni volta che finisci di usarle.

🔹 Se vuoi instaurare una buona abitudine, impara a renderla più SEMPLICE.

Vuoi andare a correre al mattino appena sveglio? Prepara tutta l’attrezzatura la sera prima.

Vuoi leggere di più? Prova ad ascoltare degli audiolibri.

Vuoi mangiare più sano? Prepara i pasti in anticipo, magari cucinando la domenica per l’intera settimana.

Insomma, spesso pensiamo che sia tutta colpa della mancanza di volontà mentre sottovalutiamo il potere dei piccoli cambiamenti.

Spero che la mail di Andrea e l’esperimento delle M&M’s ti abbia aiutato a prenderne consapevolezza.

Mentre corri a comprare lucchetti per le credenze di casa, ti auguro una buona serata.

A presto,

Alessandra.

 

 

Quello che le gallette non dicono…

 

Se mangiate ogni giorno le gallette di riso i motivi potrebbero esser due:

  • Vi piacciono, ed allora è chiaro che avete avuto un’infanzia difficile.
  • Siete a dieta e pur di veder scendere la bilancia di qualche Kg siete disposti a mangiare la tristezza fatta alimento.

Ma siete proprio sicuri che le gallette siano così adatte ad un regime dietetico dimagrante? 🤔🤔

Il sapore non è dei migliori, la consistenza lascia un po’ a desiderare.  Ma dal punto di vista nutrizionale?

Si in effetti, le avranno chiamate ” gallette di riso ” perché polistirolo pareva brutto . Io comunque da Lunedì dieta, niente pane e niente pasta… solo gallette di riso e verdura lessa.  

Ok che sono pratiche, ok che sono versatili, ok che le puoi mangiare con la nutella … ma 100 gr di gallette di riso apportano quasi il doppio delle calorie del pane.

100 grammi di gallette: 387 Kcal

100 grammi di pane integrale: 246 Kcal

Però a noi delle calorie non importa nulla giusto? Allora scaviamo un po’ più a fondo..

Le gallette, così leggere, vengono prodotte mediante un processo chiamato estrusione; lo stesso, in effetti, utilizzato per la produzione della plastica [Coincidenze? Io non credo.. 😅].  Questo processo rende l’amido contenuto nel cereale pronto ad essere digerito e facilmente assimilabile, contribuendo ad alzarne così l’indice glicemico: parametro che indica la velocità con cui l’alimento fa alzare la glicemia.

Non esattamente quello che vorremmo in una dieta dimagrante. Infatti, più velocemente gli zuccheri vanno in circolo, maggiore sarà il picco glicemico, più prepotente sarà la sensazione di fame dopo 2 ore circa.

Se siete a dieta, è vero che una galletta di riso fornisce meno calorie rispetto ad una fetta di pane ma quest’ultima, possedendo un peso totale 2,5/3 volte superiore vanta un maggiore potere saziante.

 It’s not all about calories, come dicevamo.

Dal mio punto di vista quindi, le gallette non sono adatte per soggetti obesi, diabetici e per chi soffre di ipertrigliceridemia (leggi: Trigliceridi alti).

Per tutti gli altri, se siete di corsa e non sapete cosa mangiare passino pure come scelta saltuaria, meglio ancora se abbinate ad una fonte proteica come un pezzettino di grana, del salmone, formaggio magro o dell’affettato. Altra opzione potrebbe essere quella di sostituirle con dei wasa, del pane azzimo o con dei fiocchi di avena…

Utili invece dopo l’allenamento. In questo caso sfruttiamo l’indice glicemico a nostro favore: prese all’interno della finestra anabolica, assunte insieme ad una fonte proteica, contribuiscono al recupero muscolare.

Quindi, tirando le somme…Le gallette vanno evitate? Dipende..

⛔️ Se state rinunciando al pane in favore delle gallette di riso perché pensate che queste siano più dietetiche, il semaforo è rosso. Vi consiglio di rivedere le vostre teorie.

⚠️ Se le utilizzate saltuariamente come snack perché in casa non avete più nulla e state morendo di fame, il semaforo diventa giallo. Fate attenzione.

✅ Se le utilizzate come spuntino post work out per migliorare il ripristino delle scorte di glicogeno muscolare, nulla da dire. Semaforo verde.

“La saggezza è un punto di vista sulle cose.” – Marcel Proust

 

Come spesso accade, è una questione di punti di vista.

 

Buon weekend..

Alessandra.

 

 

 

 

Dieta e benessere: le 3 migliori app.

 

Considerando che gli smartphone oltre ad essere la migliore arma di distrAzione di massa sono anche il peggior strumento di procrastinazione, vediamo oggi come utilizzare tutta questa tecnologia a nostro vantaggio per migliorare il nostro benessere.

Per un elenco di tutte le tecnologie che non sono riuscite a migliorare la qualità della vita, premere il tasto 3. – Alice Kahn

EDO

Un’app per salutisti convinti ideata da quattro giovani startupper emiliani.

COSA FA

Edo ti aiuta a capire cosa si sta realmente mangiando o acquistando per scegliere in modo consapevole. L’idea di fondo che ha guidato lo sviluppo della piattaforma è molto semplice: per vivere bene bisogna mangiar sano. Non fa una piega. E per mangiar sano è necessario conoscere quali sono gli ingredienti e gli alimenti utilizzati per confezionare il cibo che si compra nei supermercati. Mi sembra giusto.

Con Edo sarà sufficiente scansionare il codice a barre degli alimenti o ricercare un particolare tipo di alimento nel database e lui ti dirà quanto è sano per te valutandolo con un punteggio  compreso fra 0 e 10. Non solo, Edo ti dice anche se è senza glutine, senza lattosio, quali sono le alternative più salutari per te, i Pro e i Contro degli ingredienti e dei valori nutrizionali.

Piccola nota negativa: quello che manca ad Edo è una spiegazione chiara del perché alcuni ingredienti facciano male alla salute. Alcune cose andrebbero chiarite meglio ma, va bè ,nessuno è perfetto.

CURIOSITA’

È stato scelto il nome Edo, perché chi l’ha creata soffriva di una grave forma di egocentrismo e voleva dargli il suo nome? No, si chiama così perché “edo”, in latino, significa “io mangio”.

PREZZO

Gratis

Puoi scaricare Edo qui: iOS – Android

PACER

La descrizione parla da sola: “Be Active. Feel Awesome”!

COSA FA

Pacer è un’applicazione che trasforma il tuo telefono in un vero e proprio contapassi; ti aiuta quindi a restare in forma controllando la tua attività fisica.

La cosa bella è che funziona in background; ovvero, è pensato per chi, come me, ha la memoria di un pesce rosso e si ricorda magari di attivare un’app solo a metà percorso.. Personalmente credo sia anche un ottimo modo per mantenersi attivi e divertirsi confrontandosi con gli amici.

Il goal è settato su 10000 passi al giorno. Perché proprio 10000?
Perché secondo  l’OMS, il traguardo dimagrante è rappresentato proprio da 10.000 passi al giorno, circa 7 km, ovvero il doppio di quanto cammina abitualmente una persona nelle sue attività quotidiane.

Non sei ancora convinto? Camminare previene le patologie cardiovascolari, abbassa la pressione e il ritmo del battito cardiaco, migliora il tono e la forza muscolare di tutti i muscoli degli arti inferiori, aiuta a ridurre il livello di colesterolo “cattivo” (LDL), migliora l’umore e riduce lo stress!

PREZZO

Gratis

Puoi scaricare Pacer qui: iOS – Android

YAZIO

Dedicata a tutti quelli che “non mangio nulla ed ingrasso!”

COSA FA

Purtroppo, la maggior parte delle persone non è consapevole delle calorie che introduce e consuma e di conseguenza spesso fallisce nel tentativo di controllare il proprio peso. In nostro aiuto arriva Yazio, un diario alimentare con cui puoi facilmente comprendere e controllare la tua dieta.

Il funzionamento è semplicissimo, basta inserire il tuo consumo giornaliero di cibo (puoi selezionare gli alimenti dal database) per capire meglio le tue abitudini alimentari, raggiungere i tuoi obiettivi o capire i tuoi errori.

PREZZO

Base: Gratis

Pro: PRO per 1 mese costa 6,99 € – PRO per 3 mesi costa 12,99 € – PRO per 12 mesi costa 24,99 €

Puoi scaricare Yazio qui: iOS – Android

Se già stai utilizzando app con funzioni simili, aggiungi pure la tua applicazione preferita nei commenti.

Buona Domenica,

Alessandra

 

La farina migliore? Questione di numeri…

 

Che differenza c’è fra la Farina 00, 0 , 1, 2? E con quella integrale? E con quella macinata nel mulino di Banderas? 😁

Vediamo insieme cosa cambia fra questi tipi di farine e qual è la migliore.

[In questo articolo faremo riferimento alle farine di grano tenero – il grano duro si utilizza per la pasta.]

La farina è il prodotto che si ricava dalla macinazione dei cereali. In commercio ne esistono differenti tipi distinguibili sia nel contenuto nutrizionale che nel colore e granulometria.

Per capirci meglio, andiamo più nel concreto. All’operazione di rottura del chicco segue l’abburattamento del macinato. Con questa buffa parola, “abburattamento”, oltre ad un grave disturbo del linguaggio, si intende il procedimento di setacciatura che permette di ottenere farine di diversa finezza mediante la separazione della parte nobile del grano dalla crusca. A seconda del tasso di abburattamento avremo quindi cinque diversi tipi di farine di grano tenero: “00”, “0”, “1”, “2” e integrale.

Vedila così, più basso è il tasso di abburattamento, più la farina è raffinata.

Farina tipo 00: E’ una farina che ha subito un abburattamento del 50%. A livello nutrizionale sono state eliminate tutte le parti migliori del grano: dalla crusca al germe (parti ricche di vitamine del gruppo E e B, sali minerali come fosforo, potassio e magnesio, fibre e antiossidanti). Tutto ciò che resta è l’amido (carboidrati semplici) e poche proteine (glutine).

Farina tipo 0Leggermente meno raffinata della precedente ma che comunque è stata privata di gran parte dei suoi principi nutritivi. Il tasso di aburattamento è del 72%.

Farina tipo 1: In questo caso il tasso di abburattamento sale al 80%. Per questo motivo, rispetto alla precedente, contiene un maggiore quantitativo di crusca e di germe del grano, le parti più ricche di sostanze nutritive.

Farina Tipo 2: Conosciuta anche come farina “semi-integrale”. E’ sottoposta ad un abburattamento dell’85%, caratterizzata da granuli di grosse dimensioni e un maggiore quantitativo di componenti fibrose e germe del seme rispetto alle precedenti. E’ una farina che presenta ottime caratteristiche nutrizionali ed è più facile da lavorare rispetto alla farina integrale. Un buon compromesso per una panificazione naturale.

Farina Integrale: La farina integrale contiene l’intero chicco in tutte le sue parti, amido, crusca e germe del grano ed è per questo un alimento completo. Difatti è una farina che è stata sottoposta soltanto a una prima fase di macinazione e ha un tasso di abburattamento del 100%. Attenzione alle apparenze però. Non tutto il pane “ integrale” è integrale davvero. A volte è semplicemente pane bianco cui è stata addizionata crusca.

In quest’ordine, i diversi tipi di farina presentano quindi una quantità di crusca, germe e proteine via via crescente: la farina di tipo “00” è la più raffinata e proviene dalla parte più interna del chicco di grano; quella di tipo “2” è la più simile alla farina integrale grezza, che contiene invece tutte le parti del chicco macinato.

Quindi, ti starai chiedendo, il premio come miglior farina va a quella integrale? 🤔

Nì.

L’abbondante presenza di fibre che la caratterizza è sotto un certo punto di vista un vantaggio. Favorisce il transito intestinale, conferisce un maggior senso di sazietà, aiuta a controllare la glicemia, ci protegge dal rischio di diabete di tipo 2, da alcuni tipi di cancro e, come abbiamo visto, apporta un maggior contenuto di minerali, oligoelementi e vitamine. Ciò nonostante, bisogna tenere presente che un eccessivo apporto di fibra comporta anche un eccessivo apporto di fitati, ossalati o, più in generale, sostanze antinutrienti che ostacolano l’assorbimento di questi stessi minerali e vitamine.

Tuttavia, se non soffrite di colon irritabile, diverticoli e non l’avete mai provata, potete certamente cominciare a sperimentare mettendo le mani in pasta. Utilizzare inizialmente una miscela di farine diverse potrebbe essere un buon compromesso.

In conclusione le farine integrali, in condizioni fisiologiche sono assolutamente consigliate ma, come in ogni cosa, dovremmo cercare di evitare gli assolutismi e le estremizzazioni. Ogni persona è diversa dalle altre (thank God 🙏😅), ha esigenze nutrizionali diverse ed ogni caso va valutato a sé. Non esiste il giusto o sbagliato in senso generale, esiste solo una cosa: l’equilibrio ed il buon senso. 😉

“Tutto è uno. Questa idea della dicotomia è profondamente sbagliata. E niente meglio di un grande simbolo asiatico, in questo caso cinese, questa ruota con lo Yin e lo Yang, rappresenta la vita, l’universo… è l’armonia degli opposti. Perché non c’è acqua senza fuoco, non c’è femminile senza maschile, non c’è notte senza giorno, non c’è sole senza luna, non c’è bene senza male. E questo segno dello Yin e dello Yang è perfetto. Perché il bianco e il nero si abbracciano. E all’interno del nero c’è un punto di bianco e all’interno del bianco c’è un punto di nero.”

Tiziano Terzani.

Buona Domenica,

Alessandra

Un bicchiere di acqua calda e limone al giorno…

 

Vuoi disintossicarti, accelerare il metabolismo e sciogliere i chili di troppo più velocemente? Easy! Basta sorseggiare un bicchiere di acqua calda e limone appena alzati.

Wait, wait, wait….wait a minute! Tutti questi benefici sono reali o rientrano nella categoria pseudobufale del web? 🤔

Diamo uno sguardo più attento a ciò che bere acqua calda e limone può (e non può) fare per la nostra salute.

  • Azione disintossicante.

Secondo il web siamo tutti intossicati. Basta cercare su Google la parola DETOX per avere più di 77 milioni di risultati in 0,35 secondi. Sembra quasi che la maggior parte delle persone sia ormai sprovvista di fegato, reni, pelle e polmoni; organi che, costantemente, lavorano per eliminare tossine e sostanze chimiche, sia naturali che di sintesi, che altrimenti potrebbero danneggiare la nostra salute.

Quanto può effettivamente incidere un bicchiere di acqua calda e limone, lo quantificherei con una percentuale pari alla ripresa economica italiana. (Decidete voi gli zero dopo la virgola.)

Detox: termine pseudo tecnico utilizzato in strategie di marketing per il trattamento di condizioni inesistenti .

La base di questa argomentazione si trova in realtà nel limonene, un composto presente nella buccia del limone che, in topi da laboratorio, ha effettivamente dimostrato essere capace di aumentare la produzione di alcuni enzimi epatici coinvolti nella disintossicazione.

By the way, la quantità di limonene contenuta in un bicchiere di acqua e limone sarà davvero così rilevante per poter ottenere un benché minimo effetto sui nostri enzimi epatici? Concedetemi il beneficio del dubbio. =)

  • Azione alcalinizzante.

La dieta alcalina va tanto di moda. Sorvolando sul fatto che il suo inventore (nonché autore di diversi libri sul tema) è stato arrestato per esercizio abusivo della professione medica, truffa ed altri 16 reati; sarà vero che “alcalinizzando l’organismo” si vive meglio?

Ale ma dieta alcalina nel senso che se mangio le pile alcaline sto che è una meraviglia? Che intendi con alcalina? Spiegami un attimo.

Iniziamo con il dire che ogni soluzione ha un suo valore di pH (una scala di misura dell’acidità o della basicità di un composto). Questa scala va da 0 a 14; 0 per gli acidi più forti fino a 14 che rappresenta il massimo dell’alcalinità. Il valore intermedio della scala, il 7 o neutro, è quello dell’acqua distillata.

Il sangue ha un pH fisiologico che è compreso tra 7,38 e 7,42. Questo viene mantenuto tale per mezzo di meccanismi automatici basati sulla respirazione e, in misura minore, dall’attività dei reni. Il corpo fa di tutto per evitare questi minimi sbalzi, tuttavia, nel caso in cui qualcosa non dovesse funzionare esso entra in uno stato di acidosi metabolica o, al contrario, di alcalosi metabolica che rischia di portare alla morte in breve tempo.

A seconda del tipo di dieta è possibile alzare o abbassare il pH di saliva e urine, ma, (ricordatelo), non del sangue o del resto dell’organismo.

Per quanto riguarda l’effetto antitumorale della dieta alcalina invece, ecco qui il link e la spiegazione direttamente dal sito dell’AIRC.  Ubi maior…

  • Azione dimagrante.

Bere acqua calda e limone fa perdere peso? Secondo l’Academy of Nutrition and Dietetic, no. Tuttavia, se questa bevanda viene consumata come sostituto naturale di una bibita ad alto contenuto calorico, es. caffè molto zuccherato, succo di frutta (10% frutta 90% zuccheri) o Estathè allora magari si, direi di si.

Da notare inoltre che per aiutarci a perdere qualche Kg di troppo basterebbe bere di più. Acqua, si intende. 😉 La buona idratazione sembrerebbe infatti avere un effetto positivo sul nostro peso, appetito e termogenesi.

  • Buona fonte di Vitamina C

Buona ma non buonissima. Ne abbiamo dai 30 ai 50 mg per limone. Ne avremmo molta di più in rucola e peperoni. A questo proposito, nell’area riservata troverete un documento molto utile che correla vitamine con relative fonti vegetali. 🤓

Se l’intento è quello di prevenire il raffreddore sappiate anche che alcuni studi scientifici suggeriscono che la vitamina C, in realtà, NON previene l’insorgenza dei sintomi. Il rischio di sviluppare il raffreddore, assumendo la vitamina C, risulta invece ridotto (di un 50%) solamente in un sottogruppo di persone che vivono in condizioni climatiche estreme o soldati, sciatori o maratoneti.

Detto questo però, se volete continuare ad utilizzare questo rimedio per bere di più, assumere spezie benefiche come zenzero curcuma o cannella, aiutarvi in caso di difficoltà digestive, assorbire più Ferro dagli alimenti, incrementare la vostra dose giornaliera di vitamina C e sali minerali o più semplicemente perché vi fa sentire meglio, ben venga.

Attenzione al dentista però. Bere acqua calda e limone, alla lunga, danneggia lo smalto dei denti e potrebbe miracolosamente snellire il vostro portafogli. In caso, molto meglio utilizzare una cannuccia. 😉

“I believe when life gives you lemons (aka troubles), you should make lemonade…and try to find someone whose life has given them vodka, and have a party.” 🍸🍸🍸
― Ron White

Buona Domenica,

Alessandra.

Glutenfobia.. Adesso (p)asta!

 

Siate sinceri, alzi la mano chi non ha mai preso in considerazione (o sta tutt’ora facendo) una dieta senza glutine?! (no judging) 😉

Negli ultimi anni la dieta gluten free sembra essere diventata la panacea di tutti i mali. Chi non conosce qualcuno che sarebbe pronto a giurare che i suoi mal di testa/sbalzi di umore/ fame/ problemi di stomaco/gonfiore intestinale/ incrementi di peso sono stati risolti escludendo il glutine dalla dieta?

Tuttavia, se non siete celiaci, allergici al grano o non avete patologie autoimmuni (es. tiroidite di Hashimoto-diversi studi dimostrano una connessione molto forte tra glutine e patologie autoimmuni tiroidee), come afferma anche Peter Green, direttore del Celiac Disease Center alla Columbia University ed autore del libro “Gluten Exposed”, mangiare glutine is just fine !

Piccolo passo indietro. Ma cos’è poi questo Glutine?

Il glutine è un complesso proteico presente in alcuni cereali (frumento, segale, orzo, farro, spelta, kamut) che si origina dall’unione, in presenza di acqua ed energia meccanica (leggi panettiere e/o impastatrice), di due tipi di proteine: una prolammina (gliadina per il frumento) e la glutenina.

Ebbene sì, i cereali, sebbene vengano visti prevalentemente come una fonte di carboidrati complessi, sono costituiti anche da un 10- 15% di proteine-tra cui il glutine. Sono proteine di scarsa qualità non paragonabili a quelle della carne o delle uova, ma pur sempre proteine.

Vediamo di ragionare punto per punto sulle argomentazioni dei membri del “Gluten is the new Devil” fan club.

  • Mangiare gluten free fa sentire più energici.

Un recente studio effettuato su atleti di endurance (non celiaci) ha trovato che questo tipo di dieta non migliorava la loro energia, forza e non diminuiva il loro livello di infiammazione.

E se non ha funzionato con loro, non funzionerà nemmeno con te (sad truth).

  • Mangiare gluten free rende più lucidi.

Altro mito. Vero solo nelle persone celiache. Alcune di queste, infatti, prima di diagnosticare la patologia (e quindi prima di iniziare a mangiare gluten free) avevano qualche problema di concentrazione. Una sorta di Jet Lag continuo dovuto alla presenza di molecole infiammatorie nel sangue.

Per tutti gli altri? Nessuna prova che il glutine provochi sbalzi nell’umore o abbia qualche impatto sulle funzioni cognitive.

  • Mangiare gluten free fa dimagrire.

In realtà non c’è nulla nel glutine che possa portarti ad aumentare di peso. Sorry.

Il fatto che le persone che seguono una dieta senza glutine perdano peso è semplicemente da attribuirsi ad un minor consumo di carboidrati. Perché in una dieta gluten free non ti puoi mica mangiare le lasagne della nonna o il pacco di biscotti da 60 Kcal ognuno che ti piacciono tanto!

Devi sostituire tutte queste cose con delle alternative. Devi anche sperare che queste alternative non ti soddisfino poi così tanto. Sia per il costo, sia per il fatto che le aziende per sopperire alla mancanza di sapore e consistenza data dal glutine ci mettono altri ingredienti (alcuni di questi molto calorici).

Si va bè Ale, quello che vuoi, ma io senza glutine sto effettivamente meglio. Come la mettiamo?

Lasciamo il beneficio del dubbio. Magari c’è qualche sensibilità che non è ancora stata scoperta. O magari, in realtà, sei semplicemente sensibile non al glutine ma ad una componente del grano chiamata “fruttani”.

Le prove che questi carboidrati, meglio conosciuti come FOS, potrebbero causare sintomi gastrointestinali sono convincenti. Quindi, con la tua dieta Gluten Free stai mascherando una condizione completamente diversa che va sotto il nome di “sensibilità ai FODMAPs”.

[Per chi fosse interessato in materia: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4406911/]

No guarda, davvero..io sono sano come un pesce, non ho nessuna sensibilità a quello che dici tu, googlemaps qualcosa, ma sto comunque meglio senza glutine. Quindi?

Green in questo caso si appellerebbe all’effetto placebo. Quella cosa per cui, se ti somministro un bicchiere di acqua e zucchero, convincendoti si tratti di un farmaco super potente, poi stai effettivamente meglio ed i sintomi si alleviano. No non è magia, in alcuni casi il cervello funziona così. 😉

Per cui, se sei convinto che una dieta gluten free sia quello di cui hai bisogno, potrebbe essere abbastanza per farti sentire meglio.

Se questo è il caso, mi raccomando solamente di fare questa dieta nel modo giusto.

C’è un business enorme dietro al cibo gluten free. Se ti affidi solo ai prodotti confezionati (pasta gluten free, pane gluten free, merendine gluten free… rossetti gluten free – qualcuno lo dichiara) potresti penalizzare alcuni importanti minerali vitamine e fibre tra cui ferro, zinco, folati, niacina, tiamina, calcio, B12 e fosforo. Prendi magari in considerazione l’ipotesi di rivolgerti ad un nutrizionista o dietologo per trovare delle alternative naturali (quinoa, riso, miglio, mais, amaranto ecc) a questi prodotti industriali.

Il problema di base è che la dieta gluten free si pone, in alcuni casi, spesso come semplice moda o come dieta ideale per soggetti ipocondriaci. E le industrie se ne approfittano.

Una dieta varia, ovvero una dieta in cui si utilizzano alternativamente anche alimenti naturalmente privi glutine potrebbe essere la soluzione.

Tu che ne pensi? Torniamo ad essere gluten friendly?

Lascia un commento!

Alessandra.