Sete d’estate: ecco 5 drink da evitare.

 

Ok che studio Studio Aperto non ha ancora mandato in onda il servizio con il vecchietto e la fontana ma, a quanto pare, l’estate è arrivata e con lei anche il diktat più inflazionato del momento: “Bevi di più”.

Si ma, BERE COSA? 🤔

Oggi vi riporto 5 drink da evitare per non attentare alla vostra linea (e salute).

🔹 Bevande al caffè: avete presente le creme di caffè, caffè al ginseng e tutte quelle cose extra zuccherate e super buone?

Magari meglio evitarle, soprattutto visto che un bicchierino di crema caffè arriva alle 247 Kcal per porzione.

🔹 Cocktail estivi schiumosi: margarita, piña colada, mojito, o chi più ne ha più ne metta.

Questo tipo di cocktail racchiudono una doppia dose di calorie a causa dell’alcool e dello zucchero – alcuni di questi sfiorano le 400 calorie!

Non che mi interessino troppo le calorie, ma, con 150 Kcal in più potreste farvi una carbonara… Just saying…🙄

Ricordi l’articolo sui cocktail diet friendly?

Alcol e dieta: esistono cocktail diet-friendly?

A questo punto molto meglio un bicchiere di vino bianco o spritz (60-100 calorie) o una birra leggera (circa 100 calorie).

🔹 Succhi di frutta

Le immagini spesso ingannano, fate attenzione ai numeri: controllate sempre la % di frutta in etichetta, a volte, più che frutta si rischia di bere acqua zuccherata.

🔹 Estratti

No dai Ale, ti sarai sbagliata… ho speso 300 Euro per quell’estrattore fichissimo che preserva tutte le vitamine della frutta, pure quelle che non ci stanno…come è possibile che adesso me lo nomini fra le cose da evitare!? 😰

Il problema in questo caso è proprio la frutta.

Su la mano quanti di voi, leggendo dei succhi di frutta, hanno pensato: “Si ma io ho l’estrattore ed il succo di frutta me lo faccio a casa con 2 mele 3 kiwi 1 ananas e 2 pesche, tiè… 100% frutta!”

Molto spesso facendo questi estratti di frutta se ne utilizza davvero troppa e, come diceva mia nonna, il troppo storpia.

Troppa frutta ➡ troppo fruttosio ➡ aumento glicemia, trigliceridi e problemi al fegato.

Molto meglio mettere una sola parte di frutta e due parti di verdura o diluire il succo con acqua per ridurne il quantitativo di zuccheri.

🔹 Bevande zuccherine gassate (e non).

Serve commentare?

Sì! Visto che come dicevano i latini repetita iuvant, lo ripetiamo: le bibite zuccherine, gassate o i tè confezionati dovrebbero essere eliminati dal proprio regime alimentare; senza di loro la dieta è di gran lunga mooolto più efficace.

La conferma è arrivata da uno studio pubblicato a marzo sull’American Journal of Clinical Nutrition.

Il problema principale delle bibite gassate è la presenza di zucchero: in una lattina ce ne sono dai 7 ai 9 cucchiaini a seconda della bevanda, davvero troppi direi.

Quando la temperatura si alza e il sole scotta, il nostro corpo ha ancor più bisogno di liquidi. In altre parole, dobbiamo bere molto.

Non voglio fare la solita guastafeste ma attenzione a fare le scelte giuste perché, soprattutto in estate, c´è bere e bere…

Buona estate! 🌞🌞🌞

Alessandra

Le cattive abitudini e l’esperimento delle M&Ms

 

Conosci le cattive abitudini?

Sono quelle che si mettono fra te ed i tuoi obiettivi. Sono quella vocina che sotto sotto ti dice, ma si dai, hai SEMPRE fatto così… Quelle che ti lasciano nella tua comfort zone, se così si può dire.

Sai cos’è più stupido del non far nulla per cambiare la propria vita?! Ripetere gli stessi errori aspettandosi risultati diversi.

Qualche giorno fa ho ricevuto una mail da Andrea Giuliodori, l’autore di Efficacemente, che parlava proprio di una strategia applicata da Google per migliorare le cattive abitudini dei suoi dipendenti.

Mi è sembrato un’esperimento talmente geniale nella sua banalità che ho pensato di riproporti parte del testo qui sotto.

Parla di M&Ms, addiction e barattoli a prova di ingegneri.

Conosci le M&M’s? Hai presente? Sì, esatto, sono quei confetti colorati pieni di cioccolato. Proprio loro.

Fino a qualche mese fa, nell’ufficio londinese di Google, tenevano una ciotola stracolma di M&M’s in ogni sala riunioni.

Questa ciotola stracolma, in media, durava circa un giorno.

[Situazione familiare, eh?]

Il Team di Office Management, preoccupato, non tanto per i costi, ma per il colesterolo e la glicemia dei Googlers, un paio di mesi fa ha deciso di intraprendere un piccolo esperimento di scienze comportamentali.

Visto che non potevano toglierle del tutto, per disincentivarne l’uso, hanno fatto una semplice modifica alle ciotole di M&M’s che ha ridotto il consumo dei confetti di cioccolato dell’85%.

Immagino che ti starai chiedendo “Che cavolo si sono inventati questi per ottenere un risultato così drastico!?”

▪️ Hanno per caso messo delle foto di persone obese, stile pacchetti di sigarette?
▪️ Hanno fatto scattare una piccola scossa elettrica ogni volta che un ingegnere mangiava un confetto?
▪️ Hanno ridipinto le M&M’s di colori a cui associamo disgusto?

No, nulla di tutto ciò.

Il Team di Office Management ha semplicemente sostituito le ciotole con dei contenitori con il coperchio.

Cioè, ti rendi conto?! Hanno ridotto il consumo delle M&Ms di un 85% solo con un coperchio…

Se un’attività che compiamo in maniera automatica, per essere completata, ci richiede anche solo un piccolo sforzo o qualche secondo in più di quanto eravamo abituati a fare, la probabilità di completarla cala drasticamente.

Ecco allora che gli ingegneri di Google, abituati ad ingurgitare M&M’s senza neanche pensarci, improvvisamente, hanno iniziato a consumarne molto meno per via della scocciatura di dover aprire un semplice coperchio.

Cosa ci insegna questo esperimento?

Due cose molto interessanti…

🔹 Se vuoi sbarazzarti di una cattiva abitudine, impara a renderla più COMPLICATA.

Mangi troppi dolci? Mettili nella credenza più alta della tua cucina.

Fumi troppe sigarette? Metti un pezzetto di scotch sull’apertura del pacchetto.

Usi eccessivamente alcune app del tuo smartphone? Disinstallale ogni volta che finisci di usarle.

🔹 Se vuoi instaurare una buona abitudine, impara a renderla più SEMPLICE.

Vuoi andare a correre al mattino appena sveglio? Prepara tutta l’attrezzatura la sera prima.

Vuoi leggere di più? Prova ad ascoltare degli audiolibri.

Vuoi mangiare più sano? Prepara i pasti in anticipo, magari cucinando la domenica per l’intera settimana.

Insomma, spesso pensiamo che sia tutta colpa della mancanza di volontà mentre sottovalutiamo il potere dei piccoli cambiamenti.

Spero che la mail di Andrea e l’esperimento delle M&M’s ti abbia aiutato a prenderne consapevolezza.

Mentre corri a comprare lucchetti per le credenze di casa, ti auguro una buona serata.

A presto,

Alessandra.

 

 

Soffri di acne? Attento alla dieta.

 

L’acne è uno dei più comuni problemi dermatologici che affligge milioni di giovani (ed adulti) in tutto il mondo.

Non mi riferisco ai 4 brufoletti che spuntano sporadicamente, mi sto riferendo ad un processo infiammatorio che impatta sia a livello fisico che psicologico la vita di molte persone.

Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, c’è da dire che oggi le terapie o i trattamenti possibili sono diversi; nel medioevo saremmo potuti finire sul rogo con la semplice ipotesi che potesse trattarsi di qualche malattia infettante e altamente contagiosa, tipo la lebbra.

Se poi vogliamo vedere il bicchiere totalmente pieno dobbiamo considerare che possiamo fare molto anche con l’alimentazione.

Questa, infatti, influenza uno o più dei quattro fattori fondamentali all’eziopatogenesi (leggi: comparsa) dell’acne: iperproliferazione dei cheratinociti, aumento della produzione di sebo, colonizzazione da parte del Propionibacterium acnes ed infiammazione.

The only disability in life is a bad attitude. – Scott Hamilton

Vediamo insieme cosa dovremmo mangiare o evitare per sconfiggere questa problematica.

  • Evita gli alimenti ad alto indice glicemico (IG).

La differenza nell’incidenza dell’acne tra le società più primitive e le società moderne ha suggerito una possibile correlazione tra questa dermatosi infiammatoria e l’indice glicemico degli alimenti; ovvero un valore che esprime quanto un alimento o un pasto sia in grado di innalzare il livello di zuccheri nel sangue.

Senti, ma non era il cioccolato che faceva venire i brufoli?! Adesso che c’entra l’indice glicemico?!

La colpa è dell’insulinaUn indice glicemico elevato, aumenta i livelli sierici di insulina la quale, a sua volta, mediante l’innalzamento degli androgeni e un aumento dell’IGF-1, un fattore di crescita insulino-simile, stimola la proliferazione delle cellule sebacee e la produzione di sebo. L’instaurarsi di una condizione di insulino resistenza, oltre ad aumentare la produzione di sebo, può anche peggiorare l’infiammazione e, di conseguenza, l’acne. Insulin is the acne best friend insomma.

In chi adotta una dieta a basso IG sarà possibile invece riscontrare:

  • una diminuzione delle lesioni infiammatorie e non-infiammatorie della pelle pari al 28%
  • un cambiamento delle dimensioni delle ghiandole sebacee
  • un miglioramento rilevante sia dal punto di vista clinico che istopatologico
  • migliore sensibilità insulinica
  • riduzione dei livelli di androgeni.

Come fare: evita gli zuccheri semplici,  i dolci, i carboidrati raffinati (pane, pasta, crackers e affini) e le bevande zuccherate. Privilegia il consumo di cereali in chicchi come orzo, riso integrale, miglio, farro e grano saraceno. Evita accuratamente i distributori, la frutta sciroppata o candita. Aumenta la quota di frutta, verdura e prodotti integrali.

  • Cautela con latte e latticini.

La colpa in questo caso è dell’IGF-1, la componente del latte che stimola maggiormente l’unità pilo sebacea, la proliferazione dei cheratinociti e la cui concentrazione nel sangue correla positivamente con le lesioni infiammatorie. Più IGF-1, più lesioni.

Latte e latticini vanno inoltre a stimolare un complesso enzimatico che funge da potente stimolatore dell’iperinsulinemia. 

L’associazione tra acne e latte o prodotti caseari potrebbe quindi esserci. Non bisogna dimenticare, però, che questa rilevazione è stata fatta per mezzo di questionari ed autovalutazioni; la sua veridicità è da prendere “con le pinze”. L’American Academy of Dermatology è dello stesso parere.

Per quanto riguarda lo yogurt invece, non sono state evidenziate correlazioni statisticamente rilevanti; anzi, alcuni autori ipotizzano che il processo di fermentazione del latte ad opera dei lattobacilli sia in grado addirittura di diminuire i livelli di IGF-1.

  • Vitamina A e Vitamina D. Go for it!

La vitamina A, inseme alla vitamina D, giocano un ruolo fondamentale nella salute della pelle ed hanno un effetto antiproliferativo sui cheratinociti . La vitamina D ne regola inoltre la crescita e la differenziazione.

Le principali fonti sono latte, prodotti caseari, uova, fegato, carote e zucca.

Prima di ricorrere agli integratori, chiedete consiglio al vostro medico!

  • Via libera agli omega 3.

Che gli omega 3 abbiano un effetto anti-infiammatorio, ormai, lo sanno anche i muri. Quando però questi acidi grassi, dopo essere stati marcati radioattivamente, sono stati ritrovati per il 46% associati ai lipidi della pelle e del mantello di alcuni Guinea Pig, la cosa si è fatta ancora più interessante. Essi infatti, riducendo la produzione di citochine infiammatorie, inibendo la conversione dell’acido arachidonico, loro precursore in LTB4 – una sostanza che regola la produzione di sebo, ed abbassando anche i livelli di IGF-1 hanno un effetto decisamente terapeutico.

Li troviamo nel salmone, pesce azzurro, alghe, semi di lino e noci.

  •  Cioccolato ed acne. Verità o mito?

Dulcis in fundo. Il cioccolato non fa venire l’acne.

L’esperimento, sebbene discutibile, coinvolse 65 persone. Ad alcuni vennero date barrette al cioccolato, ad altri barrette senza cioccolato. Dopo 4 settimane le differenze fra i gruppi a livello di acne non erano rilevabili.

Vi dirò di più, contenendo antiossidanti, il cioccolato fondente potrebbe alleviare i sintomi dell’acne coadiuvando la risposta antinfiammatoria. Così come la vitamina A, vitamina E, selenio ed il tè verde che, per il suo contenuto in catechine, sembrerebbe inoltre ridurre la produzione di sebo.

Cioccolato (fondente), per la gioia di molti, assolto!

E quindi?? Dai, queste cose si sanno su, adesso, piuttosto, dimmi di quel frutto miracoloso che cresce alle falde del Kangchenjunga e che appena lo mangi fa sparire tutti i brufoli..

Sorry man. Se proprio ci tieni potrei rifilarti un qualche superfood cinese puntando sull’effetto placebo ma la realtà, sfortunatamente, è un’altra: non esistono alimenti miracolosi per l’acne.

Esistono solo buone abitudini e scelte oculate.

Banale? Forse.

O forse, se indagassi su quanti di noi mangiano cibi integrali, assumono la giusta dose di omega 3 e non zuccherano il caffè, forse, e dico forse, di banale non resterebbe poi molto.

Se continui a fare quello che hai sempre fatto, continuerai ad ottenere ciò che hai sempre avuto. – Warren G. Bennis

La questione è ancora aperta, tuttavia, visto che una dieta a basso indice glicemico, ricca in frutta e verdura, omega 3 e cereali integrali, non ha particolari controindicazioni e mal che vada, può sempre funzionare come dieta anti infiammatoria, proteggere da patologie cardiovascolari, dal diabete di tipo II e perfino dall’obesità…

It’s worth a try! Isn’t it?

Buona Domenica,

Alessandra

 

 

 

Grazie…!

 

Un ringraziamento speciale al Corriere Adriatico ed in particolare a Alessandra Bruno che ha scritto questo articolo. Meraviglioso è dir poco!! 😳
Un ringraziamento va ovviamente anche a tutti i lettori/sostenitori di questo blog..
Grazie per dedicare il vostro tempo alla lettura dei miei articoli. Grazie per avermi sostenuto anche solo con un commento o un’email. Grazie grazie grazie. 🙏🏼🙏🏼🙏🏼
Oh guys, u def made my day!!!

Prima colazione: ecco perché dovresti farla.

 

Colazione: si, no, forse? Farla o non farla? Gran bel dilemma.

Visto che in giro si sente tutto ed il contrario di tutto cerchiamo di capire insieme dove sta la verità in questo marasma di opinioni falsi miti o mezze verità.

Senti, io la mattina sono perennemente in ritardo, ho lo stomaco chiuso e c’ho più sonno che sentimenti. Non dirmi di fare colazione solo perché è il pasto più importante della giornata, questa “scusa” ormai è vecchia. Quello che invece mi interessa: è vero o no che saltare la colazione fa ingrassare?

Uno dei più noti studi sulla colazione, finanziato diversi anni fa da una nota azienda produttrice di cereali,  ti direbbe di sì. Strano vero? 😁 Secondo questi signori, il consumo di cereali (ricchi in zuccheri, sale e cereali raffinati) sarebbe associato all’essere più magri. D’altro canto, conflitto di interessi a parte, secondo i ricercatori dell’ Università dell’Alabama, no: saltare la colazione non inciderebbe sul peso.

Essi hanno reclutato quasi 300 volontari e li hanno divisi in tre gruppi: al primo è stato chiesto di saltare la colazione, al secondo di farla, al terzo non è stata data alcuna indicazione specifica riguardo a questo pasto – detto in poche parole, potevano fare quello che volevano. Dopo 16 settimane i ricercatori sono giunti alla seguente conclusione: saltare o meno la colazione non influisce in alcun modo sul peso.

Ale, scusa ma non capisco.. se non influisce sul peso, quindi, perché dovrei farla? 🤔

Semplice. Perché la colazione è il pasto più importante della giornata! 😀 No scherzo, fammi spiegare. 😅

Saltare la colazione ti permetterà probabilmente di posticipare la trentesima sveglia e dormire 5 minuti in più; tuttavia ecco una serie di motivi che ti potrebbero persuadere ad intraprendere (o continuare) con questa buona abitudine.

  • Saltare la colazione non ti farà dimagrire.

Ok, lo studio afferma che dopo 4 mesi il peso non cambia. E al quinto? 🙄Abbiamo già visto in uno degli scorsi articoli che c’è una differenza sostanziale tra dimagrire e perder peso.  Quindi, chi salta la colazione col desiderio di dimagrire, forse non cambierà il suo peso ma, sicuramente, alimenterà delle montagne russe glicemiche e magari nel lungo termine si troverà anche ad ingrassare.  

  • Saltare la colazione ti renderà un pessimo maratoneta.

Alcuni studi hanno dimostrato che chi fa colazione mostra una miglior capacità di coordinazione, resistenza ed una minor percezione della fatica, sia fisica che mentale.

In più, saltare la colazione riduce lo storage di glicogeno dopo il pasto. Il digiuno prolungato aumenta infatti gli acidi grassi liberi circolanti, i livelli di glucagone ed abbassa quelli dell’insulina. Di conseguenza si avrà un’inibizione del trasporto di glucosio nel muscolo ed ecco che lo storage del glicogeno viene compromesso. Not good. Not good at all.

  • Saltare la colazione ti indurrà in tentazione.

Saltare la colazione rende il nostro cervello più responsivo verso i cibi calorici. Le conseguenze sul lungo termine sono facilmente intuibili…;)

  • Saltare la colazione ti renderà più suscettibile nei confronti del Diabete di tipo 2.

I digiuni prolungati diminuiscono sia la risposta che la memoria delle cellule Beta pancreatiche (meglio conosciute come quelle che producono insulina). Il risultato? Oltre ad una risposta insulinica al pasto sia ridotta che ritardata, si avrà una progressiva degradazione dei granuli secretori di insulina e, quindi, un maggiore rischio di esporsi al diabete di tipo 2.

  • Saltare la colazione ti renderà più pigro.

Lo dicono gli studi…fare colazione ti rende più attivo ed incline all’attività fisica. Non fa miracoli ma aiuta. 😎

La mia opinione

La prima colazione è sicuramente diventato uno spazio molto affollato di prodotti industriali decisamente discutibili. Detto questo.. fatte le scelte giuste; che tu sia un bimbo, adulto sedentario o sportivo, credo che la colazione sia un pasto fondamentale.

La sua importanza non è riducibile al suo semplice valore nutrizionale: è un piacere, un rito e, a quanto pare, una garanzia di salute per il tuo futuro.

Uno dei prossimi articoli? Sulla colazione ideale direi.. 😉

Buona Domenica,

Alessandra

Un bicchiere di acqua calda e limone al giorno…

 

Vuoi disintossicarti, accelerare il metabolismo e sciogliere i chili di troppo più velocemente? Easy! Basta sorseggiare un bicchiere di acqua calda e limone appena alzati.

Wait, wait, wait….wait a minute! Tutti questi benefici sono reali o rientrano nella categoria pseudobufale del web? 🤔

Diamo uno sguardo più attento a ciò che bere acqua calda e limone può (e non può) fare per la nostra salute.

  • Azione disintossicante.

Secondo il web siamo tutti intossicati. Basta cercare su Google la parola DETOX per avere più di 77 milioni di risultati in 0,35 secondi. Sembra quasi che la maggior parte delle persone sia ormai sprovvista di fegato, reni, pelle e polmoni; organi che, costantemente, lavorano per eliminare tossine e sostanze chimiche, sia naturali che di sintesi, che altrimenti potrebbero danneggiare la nostra salute.

Quanto può effettivamente incidere un bicchiere di acqua calda e limone, lo quantificherei con una percentuale pari alla ripresa economica italiana. (Decidete voi gli zero dopo la virgola.)

Detox: termine pseudo tecnico utilizzato in strategie di marketing per il trattamento di condizioni inesistenti .

La base di questa argomentazione si trova in realtà nel limonene, un composto presente nella buccia del limone che, in topi da laboratorio, ha effettivamente dimostrato essere capace di aumentare la produzione di alcuni enzimi epatici coinvolti nella disintossicazione.

By the way, la quantità di limonene contenuta in un bicchiere di acqua e limone sarà davvero così rilevante per poter ottenere un benché minimo effetto sui nostri enzimi epatici? Concedetemi il beneficio del dubbio. =)

  • Azione alcalinizzante.

La dieta alcalina va tanto di moda. Sorvolando sul fatto che il suo inventore (nonché autore di diversi libri sul tema) è stato arrestato per esercizio abusivo della professione medica, truffa ed altri 16 reati; sarà vero che “alcalinizzando l’organismo” si vive meglio?

Ale ma dieta alcalina nel senso che se mangio le pile alcaline sto che è una meraviglia? Che intendi con alcalina? Spiegami un attimo.

Iniziamo con il dire che ogni soluzione ha un suo valore di pH (una scala di misura dell’acidità o della basicità di un composto). Questa scala va da 0 a 14; 0 per gli acidi più forti fino a 14 che rappresenta il massimo dell’alcalinità. Il valore intermedio della scala, il 7 o neutro, è quello dell’acqua distillata.

Il sangue ha un pH fisiologico che è compreso tra 7,38 e 7,42. Questo viene mantenuto tale per mezzo di meccanismi automatici basati sulla respirazione e, in misura minore, dall’attività dei reni. Il corpo fa di tutto per evitare questi minimi sbalzi, tuttavia, nel caso in cui qualcosa non dovesse funzionare esso entra in uno stato di acidosi metabolica o, al contrario, di alcalosi metabolica che rischia di portare alla morte in breve tempo.

A seconda del tipo di dieta è possibile alzare o abbassare il pH di saliva e urine, ma, (ricordatelo), non del sangue o del resto dell’organismo.

Per quanto riguarda l’effetto antitumorale della dieta alcalina invece, ecco qui il link e la spiegazione direttamente dal sito dell’AIRC.  Ubi maior…

  • Azione dimagrante.

Bere acqua calda e limone fa perdere peso? Secondo l’Academy of Nutrition and Dietetic, no. Tuttavia, se questa bevanda viene consumata come sostituto naturale di una bibita ad alto contenuto calorico, es. caffè molto zuccherato, succo di frutta (10% frutta 90% zuccheri) o Estathè allora magari si, direi di si.

Da notare inoltre che per aiutarci a perdere qualche Kg di troppo basterebbe bere di più. Acqua, si intende. 😉 La buona idratazione sembrerebbe infatti avere un effetto positivo sul nostro peso, appetito e termogenesi.

  • Buona fonte di Vitamina C

Buona ma non buonissima. Ne abbiamo dai 30 ai 50 mg per limone. Ne avremmo molta di più in rucola e peperoni. A questo proposito, nell’area riservata troverete un documento molto utile che correla vitamine con relative fonti vegetali. 🤓

Se l’intento è quello di prevenire il raffreddore sappiate anche che alcuni studi scientifici suggeriscono che la vitamina C, in realtà, NON previene l’insorgenza dei sintomi. Il rischio di sviluppare il raffreddore, assumendo la vitamina C, risulta invece ridotto (di un 50%) solamente in un sottogruppo di persone che vivono in condizioni climatiche estreme o soldati, sciatori o maratoneti.

Detto questo però, se volete continuare ad utilizzare questo rimedio per bere di più, assumere spezie benefiche come zenzero curcuma o cannella, aiutarvi in caso di difficoltà digestive, assorbire più Ferro dagli alimenti, incrementare la vostra dose giornaliera di vitamina C e sali minerali o più semplicemente perché vi fa sentire meglio, ben venga.

Attenzione al dentista però. Bere acqua calda e limone, alla lunga, danneggia lo smalto dei denti e potrebbe miracolosamente snellire il vostro portafogli. In caso, molto meglio utilizzare una cannuccia. 😉

“I believe when life gives you lemons (aka troubles), you should make lemonade…and try to find someone whose life has given them vodka, and have a party.” 🍸🍸🍸
― Ron White

Buona Domenica,

Alessandra.