Dieta e bilancia: ecco perché dovresti smettere di pesarti.

 

Ogni mattina una persona si sveglia, sale sulla bilancia e sa che il suo umore sarà condizionato da quel numero.

Qualcuno esulterà trionfante mentre altri, con le lacrime agli occhi, inizieranno a puntare tutto sulla simpatia.

Spesso, chi vuole perdere peso, tende ad avere un rapporto difficile con la propria bilancia: si pesa ogni giorno (se non addirittura più volte al giorno), gongola per aver perso 500 gr o cade in depressione per avere messo su 1 kg, senza poi effettivamente capire da cosa sia dipesa questa variazione. 

Prima di salire sulla bilancia dovremmo quindi farci un paio di domande:

🔺 Ho fatto qualche all you can eat recentemente?

🔺 Potrei aver migliorato la mia massa muscolare?

🔺 Il mio intestino è regolare?

🔺 Ho bevuto abbastanza acqua ieri?

🔺 Ho bevuto alcool?

🔺 Sono in compagnia di un virus intestinale?

🔺 Sono stressato?

🔺 (Per le donne) Sono in prossimità del ciclo?

È importante rendersi conto che non si dimagrisce e non si ingrassa da un giorno all’altro. 

 Repetita iuvant

Per lo stesso motivo, per tutelare la nostra salute mentale, è bene sapere che ci sono fin troppi fattori che potrebbero quotidianamente influenzare il nostro peso.

Vediamone insieme alcuni:

🔹GLICOGENO

Senza diventare troppo scientifici ed iniziare a parlare in modo strano, pensate al glicogeno come riserva energetica; la forma in cui i carboidrati vengono conservati nel fegato e nei muscoli.

N.B.Per ogni grammo di glicogeno immagazzinato il tuo corpo tratterrà 3 gr di acqua.

Si va be Ale, quindi? Spiegati meglio…

Questa semplice nota è alla base del (temporaneo) successo di tante diete no-carb.

Quando dalla nostra dieta togliamo i carboidrati, ecco che il corpo dovrà attingere alle riserve di glicogeno per ricavare energia. Via il glicogeno, via l’acqua. Ecco spiegate le rapide variazioni di peso.

Sfortunatamente il discorso vale anche al contrario.

Non appena reintrodurrete i carboidrati nella vostra dieta, le scorte di glicogeno saranno nuovamente saturate e per ogni grammo di glicogeno tratterrete anche acqua. 

“Nel corso degli ultimi 15 giorni sono stato a dieta.”

 “Quanto hai perso?” 

15 giorni.
(Mark Twain)

🔹SALE

Proprio come il glicogeno, anche il sodio, trattiene acqua.

Ecco perché pesarsi, se ieri sera avete mangiato pizza o sushi con quantità abnormi di salsa di soia, potrebbe non essere una grande idea.

🔹IDRATAZIONE E SUDORAZIONE

Ripetete con me:

  • “Disidratarsi non vuol dire dimagrire.”
  • “Catabolizzare massa muscolare non vuol dire dimagrire.”

Dovremmo riferirlo alla Signora Gina, felice sulla bilancia per aver perso 500 gr in mezz’ora dopo aver fatto spinning, oppure alla Signora Veronica, che in soli 5 giorni di virus intestinale ha perso 2 Kg oppure, ancora, la signora Tina che annovera fra le diete di successo fatte il ricovero di un mese in ospedale.

Considerando che alcuni maratoneti arrivano a perdere fino a 5 Kg durante una competizione, direi che i cambiamenti di peso determinati da particolari condizioni climatiche, fisiologiche, patologiche e/o competizioni atletiche non sono da ritenersi affidabili ai fini del dimagrimento.

“Dura lex, sed lex.”

Allo stesso modo, salire sulla bilancia dopo una notte da leoni a base di alcool potrebbe non fornirci valori attendibili. Perché?

L’alcool disidrata. Proprio come la caffeina. 🍸

Il mal di testa, una delle prime conseguenze della disidratazione, la mattina successiva alla notte brava, non arriva mica a caso… 😏😏

Coincidenze? Io non credo… 😁

🔹SBALZI ORMONALI

Ladies, questo è per voi!

In prossimità del ciclo, quel periodo in cui ci sentiamo estremamente instabili, gonfie, nervose ed incomprese come un libro sulla fisica quantistica… evitiamo di salire sulla bilancia.

La ritenzione idrica, fa da padrona. Aspettiamo qualche giorno ed evitiamo di stressarci inutilmente.

In linea di massima:

  • Pesati una volta la settimana, non ogni giorno.
  • Sali sulla bilancia sempre alla stessa ora, preferibilmente al mattino, prima di mangiare / bere e dopo essere andato in bagno.
  • Tieni in considerazione i tuoi vestiti, quanto hai stretto il buco della cintura, le tue energia e le buone abitudini che stai formando.
  • Piuttosto che il peso, prendi le circonferenze e valuta la % di massa grassa… ma, come ti dissi qualche tempo fa, lascia stare le bilance del supermercato a 49,90 € che fanno una “stima” della composizione corporea.

Perchè?

Hanno la stessa affidabilità del servizio AMORE + nome di LUI + nome di LEI al 48888, hai presente?

Prima di fare dei numeri la nostra ossessione, dovremmo capire che la salute è uno stile di vita più che una taglia. Dovremmo preoccuparci di mangiar bene, fare regolare esercizio fisico e sentirci bene con noi stessi… tutto il resto verrà da sé.

Buona giornata,

Alessandra

Se vuoi sapere chi sono, visita il mio sito o la mia pagina Facebook.

📌http://www.nutrizionistarenzi.it/

 

Quello che le gallette non dicono…

 

Se mangiate ogni giorno le gallette di riso i motivi potrebbero esser due:

  • Vi piacciono, ed allora è chiaro che avete avuto un’infanzia difficile.
  • Siete a dieta e pur di veder scendere la bilancia di qualche Kg siete disposti a mangiare la tristezza fatta alimento.

Ma siete proprio sicuri che le gallette siano così adatte ad un regime dietetico dimagrante? 🤔🤔

Il sapore non è dei migliori, la consistenza lascia un po’ a desiderare.  Ma dal punto di vista nutrizionale?

Si in effetti, le avranno chiamate ” gallette di riso ” perché polistirolo pareva brutto . Io comunque da Lunedì dieta, niente pane e niente pasta… solo gallette di riso e verdura lessa.  

Ok che sono pratiche, ok che sono versatili, ok che le puoi mangiare con la nutella … ma 100 gr di gallette di riso apportano quasi il doppio delle calorie del pane.

100 grammi di gallette: 387 Kcal

100 grammi di pane integrale: 246 Kcal

Però a noi delle calorie non importa nulla giusto? Allora scaviamo un po’ più a fondo..

Le gallette, così leggere, vengono prodotte mediante un processo chiamato estrusione; lo stesso, in effetti, utilizzato per la produzione della plastica [Coincidenze? Io non credo.. 😅].  Questo processo rende l’amido contenuto nel cereale pronto ad essere digerito e facilmente assimilabile, contribuendo ad alzarne così l’indice glicemico: parametro che indica la velocità con cui l’alimento fa alzare la glicemia.

Non esattamente quello che vorremmo in una dieta dimagrante. Infatti, più velocemente gli zuccheri vanno in circolo, maggiore sarà il picco glicemico, più prepotente sarà la sensazione di fame dopo 2 ore circa.

Se siete a dieta, è vero che una galletta di riso fornisce meno calorie rispetto ad una fetta di pane ma quest’ultima, possedendo un peso totale 2,5/3 volte superiore vanta un maggiore potere saziante.

 It’s not all about calories, come dicevamo.

Dal mio punto di vista quindi, le gallette non sono adatte per soggetti obesi, diabetici e per chi soffre di ipertrigliceridemia (leggi: Trigliceridi alti).

Per tutti gli altri, se siete di corsa e non sapete cosa mangiare passino pure come scelta saltuaria, meglio ancora se abbinate ad una fonte proteica come un pezzettino di grana, del salmone, formaggio magro o dell’affettato. Altra opzione potrebbe essere quella di sostituirle con dei wasa, del pane azzimo o con dei fiocchi di avena…

Utili invece dopo l’allenamento. In questo caso sfruttiamo l’indice glicemico a nostro favore: prese all’interno della finestra anabolica, assunte insieme ad una fonte proteica, contribuiscono al recupero muscolare.

Quindi, tirando le somme…Le gallette vanno evitate? Dipende..

⛔️ Se state rinunciando al pane in favore delle gallette di riso perché pensate che queste siano più dietetiche, il semaforo è rosso. Vi consiglio di rivedere le vostre teorie.

⚠️ Se le utilizzate saltuariamente come snack perché in casa non avete più nulla e state morendo di fame, il semaforo diventa giallo. Fate attenzione.

✅ Se le utilizzate come spuntino post work out per migliorare il ripristino delle scorte di glicogeno muscolare, nulla da dire. Semaforo verde.

“La saggezza è un punto di vista sulle cose.” – Marcel Proust

 

Come spesso accade, è una questione di punti di vista.

 

Buon weekend..

Alessandra.

 

 

 

 

Carboidrati a cena: fanno ingrassare?

 

Le pseudoscienze del “dicono” e diverse teorie dietetiche affermano che mangiare carboidrati dopo le ore 17.00 faccia ingrassare.

E se ti dicessi che non è cosi? Che mangiare un piatto di pasta alle 20.00 non solo non farebbe ingrassare ma potrebbe addirittura farti dimagrire? Come la mettiamo? 😏

Ma va là… Si sa che i carboidrati, dopo le 5 di pomeriggio fanno ingrassare! Perché è innegabile, verso sera il metabolismo rallenta, la necessità di zuccheri diminuisce e le calorie valgono il doppio. Poi è ovvio, durante la notte non si consuma nulla e si trasforma tutto in grasso. Poi dai, gli zuccheri bloccano anche il picco notturno di GH, l’ormone della crescita, quello che aiuta a dimagrire.. no? Ma chi ti ha dato la laurea!? Queste cose le sanno anche i bambini.. 😌

Oggi potrei sorprenderti. Anzi, io e Sofer potremmo sorprenderti.

Sofer Sigal è una ricercatrice che lavora presso la Facoltà di agricoltura, cibo e ambiente dell’Università di Gerusalemme.

Qualche anno fa, ispirandosi alle popolazioni musulmane durante il Ramadan, ha svolto uno studio in cui sono stati coinvolti 78 volontari (BMI>30), suddivisi in due gruppi. Entrambi i gruppi hanno seguito una dieta isocalorica con il 20% delle calorie da proteine, il 30-35% da grassi e il 45-50% da carboidrati.
Il gruppo sperimentale consumava i carboidrati prevalentemente a cena mentre il gruppo di controllo li consumava in maniera frazionata nei diversi pasti della giornata.

I risultati? Sorprendenti!

Dopo 6 mesi, i soggetti che avevano consumato i carboidrati la sera avevano perso più peso e grasso corporeomigliorato la glicemia a digiuno, l’insulino resistenza e riportato un minor senso di fame rispetto al gruppo di controllo.

Com’è possibile?! Ma allora tutta la storia che di notte si consuma meno e va tutto a grasso? Ma dimmi un po’…che pasta era? Avranno mica imbrogliato con la pasta zero calorie tipo gli Shirataki?! 

Per prima cosa, iniziamo dicendo che il dispendio energetico notturno è molto simile a quello diurno (soprattutto se stiamo tutto il giorno seduti dietro ad una scrivania).

Non sarà l’ora del giorno nella quale gli alimenti vengono consumati a determinare un aumento della massa grassa. Il bilancio energetico non viene calcolato ogni giorno a mezzanotte. Il corpo ragiona in termini di settimane valutando non tanto il timing di assunzione dei nutrienti quanto la loro quantità, qualità ed il livello di attività fisica svolta.

Se vi è un equilibrio di assunzione tra cibo e l’attività fisica costante, il peso corporeo rimarrà stabile.

Per quanto riguarda la minore sensazione di fame invece, la responsabile sarebbe la leptina. Il picco insulinico, conseguente all’ingestione serale di carboidrati, sembrerebbe infatti far aumentare, nelle 8 ore successive, la concentrazione di leptina circolante. Più leptina, meno fame, maggiore aderenza alla dieta. Easy.

Lo studio ha anche avvalorato l’esistenza di una correlazione inversa tra i livelli di insulina e i livelli di un altro ormone: l’adiponectina. Nel gruppo di controllo si avrà come conseguenza un miglioramento della sensibilità all’insulina ed una diminuzione dei  fattori di rischio infiammatori.

Last but not least, mangiare pasta di sera, oltre a renderci più felici, migliorerebbe anche il riposo notturno favorendo la produzione di melatonina, serotonina e contrastando il cortisolo, il famoso ormone dello stress.

Del rapporto cortisolo/dieta ne avevo già parlato in questo articolo pubblicato su Project Invictus. Se te lo sei perso ti consiglio di  buttarci un occhio. 😉

Si ma del GH che mi dici?

Fare attività fisica in modo blando (o non farla affatto), mangiare male, dormire poco e preoccuparsi di inibire il picco notturno del GH è un po’ come andare al McDonald’s, ordinare un Big Tasty, 2 McNuggets 1 Mc Flurry e preoccuparsi di scegliere la Coca zero. Perchè sai, sono a dieta..

Ok,è vero. Mangiare carboidrati la sera, in qualche modo, previene il  naturale rilascio dell’ormone della crescita, il famoso GH.

Anyway, dal mio punto di vista, credo semplicemente che il picco del GH, che avviene naturalmente durante la notte, non sia così significativo da condizionare in maniera determinante la nostra composizione corporea. Un migliore recupero muscolare ed un abbassamento dei livelli di cortisolo sarebbero senz’altro da preferire.

Quindi, concludendo… Da oggi pasta solo a cena?? Ni.

Come ormai avrete capito, gli assolutismi non mi piacciono. Il timing dei carboidrati dovrebbe dipendere principalmente da due cose: dall’individualità e dall’allenamento.

Se nel pomeriggio siete impegnati in attività importanti o dovete sostenere un esame all’università, chessò, anche uno “facile facile” tipo diritto commerciale, per dire..  considerando che gli zuccheri aumentano l’attività del sistema parasimpatico e danno sonnolenza, vi do un consiglio spassionato… decisamente meglio assumerli a cena!

D’altra parte, se non ritenete possibile sopravvivere senza pasta a pranzo, non rinunciateci. Non vorrei mai rendermi responsabile della vostra infelicità! 🤗

Per quanto riguarda l’attività sportiva invece, considerando che la sensibilità all’insulina rimane elevata fino a 2 h dopo l’allenamento, per ripristinare le scorte di glicogeno e favorire il recupero muscolare converrebbe assumerli as soon as possible. Se vi allenate al mattino assumeteli a pranzo, se vi allenate nel pomeriggio assumeteli a cena.

Ora, detto questo, le opzioni sono 3:

 

 

Buona Domenica,

Alessandra.

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Diete lampo: ecco perché ti ingannano..

 

Dove eravamo rimasti..? Ah si, ecco. Diete lampo. Perdi 10 Kg in 2 settimane ma sei, percentualmente parlando, più grasso di prima.

Il problema, come ti dicevo, non è QUANTO hai perso ma COSA hai perso.
L’iter in genere è questo. Leggi sul giornale della famosa dieta della carota con cui la vip di turno ha perso 20 Kg. Decidi di provare. Vedi subito la bilancia scendere. Abbini la famosa attività aerobica “leggera”. Dopo un po’ la bilancia non scende più. Tagli ancora le calorie. Ti senti stanco, il peso non scende comunque, il corpo è molliccio e le maniglie dell’amore sono ancora li. 🙄

dieta gioiaCosa è successo?
Alcuni studi hanno dimostrato che il corpo umano non è in grado di perdere più di 300 – 500g di grasso a settimana. Per cui, se negli ultimi sette giorni hai perso 5 Kg, facendo una semplice operazione scoprirai che, nella migliore delle ipotesi, hai perso 500 g di grasso e 4.5 Kg tra muscolo ed acqua. Hai abbassato il tuo metabolismo basale ed in % la tua massa grassa è aumentata.

Ricordi quando ho ti ho detto che digiunare non è un buon metodo per dimagrire? (Se non te lo ricordi puoi rileggere l’articolo qui ). 😉

Ecco, bene. Te lo confermo.

CONSIGLI..

  • Tra veder scendere la bilancia e vederti meglio allo specchio. Scegli lo specchio.

Il peso è un numero che non definisce assolutamente né chi siamo né la nostra forma fisica. Può variare di 2-3 kg, in più o in meno, in base al grado di idratazione, al tipo di alimenti ingeriti, all’esercizio fisico compiuto, al clima, al grado di stress e alle fasi del ciclo mestruale. Utilizza un metro da sarta per misurare le circonferenze, guardati allo specchio ed abbandona la bilancia.

  • Lascia stare le diete lampo, quelle squilibrate o i digiuni fai da te. Se vuoi dimagrire e mantenere nel tempo i risultati ottenuti molto meglio un cambiamento graduale (ma duraturo) ottenuto attraverso un regime alimentare bilanciato e personalizzato sulla base delle tue esigenze.
  • Se vuoi analizzare la tua composizione corporea rivolgiti ad un esperto e chiedi un’analisi bioimpedenziometrica. In questo modo potrai valutare il tuo stato di idratazione e, in maniera indiretta, la tua % di massa magra e grassa.

Ah, dimenticavo.. Lascia stare le bilance del supermercato a 49,90 € che fanno una stima della composizione corporea a partire dal peso. Hanno la stessa affidabilità del servizio AMORE + nome di LUI + nome di LEI al 48888.

  • Dimentica l’attività aerobica “leggera”. Se vuoi dimagrire, molto meglio lavorare di pesi. Cercare di aumentare la nostra massa muscolare ci permetterà in seguito di innalzare il metabolismo basale e concederci qualche sgarro in più senza il timore di ingrassare.

Per concludere, teniamo presente che tutte le diete last minute che mirano solo ed esclusivamente alla perdita di peso e che come risultato intaccano la massa magra sono diete fallimentari..

Sono diete che incluso nel pacchetto hanno anche l’effetto yo-yo. Garantito.

Occhio alle strade troppo facili. Non è tutto oro quello che luccica, a volte è un amo. 🎣

“La regola secondo me è: quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. È più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c’è più speranza. È difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all’erta.” – Tiziano Terzani

Buona Domenica,

Alessandra

 

Olio di palma: molto rumore per nulla.

 

Volevo dire la mia sull’olio di palma con un semplice post di Facebook, poi ho capito che la capacità di sintesi non è il mio forte.

COS’E’?

L’olio di palma è un olio vegetale che appartiene alla categoria degli acidi grassi saturi. E’ stato introdotto negli alimenti a sostituzione dei ben più pericolosi acidi grassi idrogenati (cuore e arterie ringraziano).

DOVE LO TROVIAMO?

Lo ritroviamo in una lunghissima lista di biscotti, merendine, farciture dei dolci confezionati, nelle creme spalmabili e prodotti per l’infanzia.

FA MALE?

Dipende da quanto ne consumiamo. Trattandosi di un grasso saturo, va considerato esattamente come tutti gli altri grassi saturi che, ad ogni modo, sono contemplati all’interno di una dieta varia ed equilibrata. Una soglia accettabile? Inferiore al 10% delle kcal totali della giornata. Ad esempio, se si considera un fabbisogno di 2.000 kcal l’apporto non dovrebbe superare le 200 kcal al giorno equivalenti a 22 g circa.

COME E’ NATO IL PROBLEMA DELL’OLIO DI PALMA?

Al contrario di quello che molti pensano, il problema dell’olio di palma è perlopiù ambientale. La sua coltivazione comporta infatti un massiccio abbattimento delle foreste tropicali.

LA MIA OPINIONE.

Gli effetti collaterali sull’ambiente ci sono, e sono innegabili. Tuttavia, utilizzare l’impatto ambientale di questo alimento per demonizzarlo dal punto di vista nutrizionale, non credo sia giusto.

Bisogna fare chiarezza, soprattutto perché il problema dell’olio di palma si sta trasformando in un business per le aziende.

Dal punto di vista nutrizionale, in quanto acido grasso saturo, sarebbe bene non eccederne nell’utilizzo. Tuttavia, bisognerebbe ricordare che anche altri alimenti sono fonti di acidi grassi saturi; tra questi: i tagli grassi della carne, la pelle del pollo, prodotti a base di carne quali salsicce e polpettoni, il latte intero e tutti i prodotti caseari come formaggi e panna, burro, burro di ghee e lardo e olio di cocco.

Quindi, se mangi i biscotti senza olio di palma (ma che hanno il burro e magari costano anche qualche cosa in più), il risultato finale in termini salutistici non cambia. Ti stanno praticamente prendendo in giro.

Se mangi i biscotti senza olio di palma ma poi ti fai tutti i giorni un panino con il salame, il risultato finale  in termini salutistici, allo stesso modo, non cambia.

Se mangi i biscotti senza olio di palma perché confidi in un’agricoltura più sostenibile, hai tutta la mia stima! :mrgreen: Potresti trovare qualche altro buon consiglio nel mio precedente articolo.

Se mangi i biscotti senza olio di palma solo perché “dicono” faccia male, hai fatto bene ad iscriverti al blog. 😎

In più, considerando che l’olio di palma si trova in tutti prodotti processati e/o confezionati, possiamo anche non demonizzarlo, basta variare la nostra alimentazione ed inserire come alternativa per colazione e spuntini qualche cosa di più sano e naturale: frutta, frutta secca, fiocchi d’avena ecc.

Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti.

Palm&Love,

Alessandra.

*photocredit:vickie-liu

Glutenfobia.. Adesso (p)asta!

 

Siate sinceri, alzi la mano chi non ha mai preso in considerazione (o sta tutt’ora facendo) una dieta senza glutine?! (no judging) 😉

Negli ultimi anni la dieta gluten free sembra essere diventata la panacea di tutti i mali. Chi non conosce qualcuno che sarebbe pronto a giurare che i suoi mal di testa/sbalzi di umore/ fame/ problemi di stomaco/gonfiore intestinale/ incrementi di peso sono stati risolti escludendo il glutine dalla dieta?

Tuttavia, se non siete celiaci, allergici al grano o non avete patologie autoimmuni (es. tiroidite di Hashimoto-diversi studi dimostrano una connessione molto forte tra glutine e patologie autoimmuni tiroidee), come afferma anche Peter Green, direttore del Celiac Disease Center alla Columbia University ed autore del libro “Gluten Exposed”, mangiare glutine is just fine !

Piccolo passo indietro. Ma cos’è poi questo Glutine?

Il glutine è un complesso proteico presente in alcuni cereali (frumento, segale, orzo, farro, spelta, kamut) che si origina dall’unione, in presenza di acqua ed energia meccanica (leggi panettiere e/o impastatrice), di due tipi di proteine: una prolammina (gliadina per il frumento) e la glutenina.

Ebbene sì, i cereali, sebbene vengano visti prevalentemente come una fonte di carboidrati complessi, sono costituiti anche da un 10- 15% di proteine-tra cui il glutine. Sono proteine di scarsa qualità non paragonabili a quelle della carne o delle uova, ma pur sempre proteine.

Vediamo di ragionare punto per punto sulle argomentazioni dei membri del “Gluten is the new Devil” fan club.

  • Mangiare gluten free fa sentire più energici.

Un recente studio effettuato su atleti di endurance (non celiaci) ha trovato che questo tipo di dieta non migliorava la loro energia, forza e non diminuiva il loro livello di infiammazione.

E se non ha funzionato con loro, non funzionerà nemmeno con te (sad truth).

  • Mangiare gluten free rende più lucidi.

Altro mito. Vero solo nelle persone celiache. Alcune di queste, infatti, prima di diagnosticare la patologia (e quindi prima di iniziare a mangiare gluten free) avevano qualche problema di concentrazione. Una sorta di Jet Lag continuo dovuto alla presenza di molecole infiammatorie nel sangue.

Per tutti gli altri? Nessuna prova che il glutine provochi sbalzi nell’umore o abbia qualche impatto sulle funzioni cognitive.

  • Mangiare gluten free fa dimagrire.

In realtà non c’è nulla nel glutine che possa portarti ad aumentare di peso. Sorry.

Il fatto che le persone che seguono una dieta senza glutine perdano peso è semplicemente da attribuirsi ad un minor consumo di carboidrati. Perché in una dieta gluten free non ti puoi mica mangiare le lasagne della nonna o il pacco di biscotti da 60 Kcal ognuno che ti piacciono tanto!

Devi sostituire tutte queste cose con delle alternative. Devi anche sperare che queste alternative non ti soddisfino poi così tanto. Sia per il costo, sia per il fatto che le aziende per sopperire alla mancanza di sapore e consistenza data dal glutine ci mettono altri ingredienti (alcuni di questi molto calorici).

Si va bè Ale, quello che vuoi, ma io senza glutine sto effettivamente meglio. Come la mettiamo?

Lasciamo il beneficio del dubbio. Magari c’è qualche sensibilità che non è ancora stata scoperta. O magari, in realtà, sei semplicemente sensibile non al glutine ma ad una componente del grano chiamata “fruttani”.

Le prove che questi carboidrati, meglio conosciuti come FOS, potrebbero causare sintomi gastrointestinali sono convincenti. Quindi, con la tua dieta Gluten Free stai mascherando una condizione completamente diversa che va sotto il nome di “sensibilità ai FODMAPs”.

[Per chi fosse interessato in materia: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4406911/]

No guarda, davvero..io sono sano come un pesce, non ho nessuna sensibilità a quello che dici tu, googlemaps qualcosa, ma sto comunque meglio senza glutine. Quindi?

Green in questo caso si appellerebbe all’effetto placebo. Quella cosa per cui, se ti somministro un bicchiere di acqua e zucchero, convincendoti si tratti di un farmaco super potente, poi stai effettivamente meglio ed i sintomi si alleviano. No non è magia, in alcuni casi il cervello funziona così. 😉

Per cui, se sei convinto che una dieta gluten free sia quello di cui hai bisogno, potrebbe essere abbastanza per farti sentire meglio.

Se questo è il caso, mi raccomando solamente di fare questa dieta nel modo giusto.

C’è un business enorme dietro al cibo gluten free. Se ti affidi solo ai prodotti confezionati (pasta gluten free, pane gluten free, merendine gluten free… rossetti gluten free – qualcuno lo dichiara) potresti penalizzare alcuni importanti minerali vitamine e fibre tra cui ferro, zinco, folati, niacina, tiamina, calcio, B12 e fosforo. Prendi magari in considerazione l’ipotesi di rivolgerti ad un nutrizionista o dietologo per trovare delle alternative naturali (quinoa, riso, miglio, mais, amaranto ecc) a questi prodotti industriali.

Il problema di base è che la dieta gluten free si pone, in alcuni casi, spesso come semplice moda o come dieta ideale per soggetti ipocondriaci. E le industrie se ne approfittano.

Una dieta varia, ovvero una dieta in cui si utilizzano alternativamente anche alimenti naturalmente privi glutine potrebbe essere la soluzione.

Tu che ne pensi? Torniamo ad essere gluten friendly?

Lascia un commento!

Alessandra.